English version below
Ecco. La conferma e' arrivata. Da ieri abbiamo una nuova ospite a casa. Sara' con me e il Fede per tutti i nostri futuri pasti. Ci fara' provare nuovi alimenti, sperimentare nuove ricette, probabilmente a volte ci verra' voglia di insultarla. In ogni caso e' arrivata e ce la teniamo. Si chiama Celiachia, anche se per trentasei anni la gente l'ha chiamata Culo: "Che culo che c'hai, Fede, mangi mangi e non ingrassi!". No, ecco, basta malintesi, adesso le presentazioni sono ufficiali. Forse che era timida ed ha aspettato tanto a palesare la sua presenza? Non facciamoci troppe domande, facciamole invece posto a tavola e speriamo di piacerci a vicenda.
Buon appetito.
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Here we are. The confirmation just arrived. Since yesterday we have had a new guest at home. She will be with Fede and myself for all our future meals. She will make us trying new foods, experimenting new recipes, probably we would like to say words to her quite often. Anyway, here she is and we should keep her. Her name is Celiac, even though for almost thirty-six years people had called her Luck: "What a luck, Fede! You can eat and eat, without gaining any weight!". Nope, well, let me introduce her officially. Perhaps was she too shy to expose herself? Let's avoid questions, let's welcome her home, have a seat and let's hope to get along with each other.
And enjoy your meal.
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Friday, November 30, 2012
Thursday, November 15, 2012
Dopo quel che leggo su facebook in questi giorni
Carissimo,
ricorda a tutti di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona;
di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini.
Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, corrotti, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
ricorda a tutti di essere sottomessi alle autorità che governano, di obbedire, di essere pronti per ogni opera buona;
di non parlare male di nessuno, di evitare le liti, di essere mansueti, mostrando ogni mitezza verso tutti gli uomini.
Anche noi un tempo eravamo insensati, disobbedienti, corrotti, schiavi di ogni sorta di passioni e di piaceri, vivendo nella malvagità e nell’invidia, odiosi e odiandoci a vicenda.
Ma quando apparvero la bontà di Dio, salvatore nostro,
e il suo amore per gli uomini,
egli ci ha salvati,
non per opere giuste da noi compiute,
ma per la sua misericordia,
con un’acqua che rigenera e rinnova nello Spirito Santo,
che Dio ha effuso su di noi in abbondanza
per mezzo di Gesù Cristo, salvatore nostro,
affinché, giustificati per la sua grazia,
diventassimo, nella speranza, eredi della vita eterna.
Lettera di Paolo a Tito
Tuesday, November 6, 2012
Pasta con le patate e cipolle... l'ultima?!
Ieri sera l'atmosfera era un po' tesa a casa. Non so bene perche', forse anche perche' era la prima sera dopo il cambio dell'ora e alle sei e mezza la cucina era gia' buia. Ma al mio rientro il Fede era in cucina, con Mark Lanegan che cantava dal mac. Io avevo comprato i ditalini perche' gia' dal mattino avevo in mente di fare la pasta con le patate e cipolle, quella che c'e' a casa mia da sempre, senza che mai nessuno le abbia dato molto credito o fatto troppi complimenti. E chissa' come mai, la pasta con le patate e le cipolle ha fatto la stessa fine di quelle persone splendide e silenziose la cui presenza ed importanza non viene mai lodata, ma che in realta' tutti amano profondamente. E' donna di sostanza, insomma.
E a me piace.
Cosi' l'ho preparata. Quattro patate piccole e una cipolla intera. Tutte che arrivavano dalla terra di Melina Plante, la nostra fida contadina. Le ho messe a rosolare con un filo d'olio nella pentola di ghisa con il fondo spesso, regalo di Julie e ormai pentola ufficiale delle minestre, poi coperte con acqua bollente per oltre un dito e insaporite con il dado vegetale fatto quest'estate (sedano, cipolla, carota, alloro). Come mi aveva detto mio papa', a meta' cottura ho aggiunto tre cucchiai di salsa di pomodoro e lasciato cuocere ancora.
E poi c'e' stato il dilemma: dove la cuocio la pasta? Con le patate e cipolle o a parte? So che la tradizione la vorrebbe cotta insieme alla verdura, ma a casa mia sempre si e' fatto il contrario. Ora, andare contro mia nonna e mio papa' e' cosa ardua per me, ma la voglia di sperimentare una roba nuova e' stata piu' forte. E cosi', via. Ditalini nella pentola con patate e cipolle. Neanche cinque minuti e tutto si era attaccato. Ovvio. Io mi sono insultata da sola per aver trasgredito alle regole della nonna Titina, che se ha fatto pasta con patate e cipolle per cinquant'anni ne sapra' pur qualcosa, no? E poi senso di colpa per il povero Fede che gia' ha perso peso negli ultimi mesi e ci manca solo che io gli rovino la cena...
Alla fine, come capita, le cose non so come ma si sono aggiustate. Ho aggiunto altra acqua, ho mescolato spesso e il risultato e' stata una minestra cremosa, che con il pecorino grattuggiato sopra, ha finito per essere deliziosa come la ricordavo.
Ah, non delude mai.
Oggi arrivo in ospedale e la sorpresa. Forse il calo di peso del Fede e' dovuto a celiachia. Forse, aspettiamo conferme.
Dopo la prima ora di smarrimento, io gia' cercavo in rete ricette senza glutine. La prossima pasta con patate e cipolle sara' probabilmente diversa da quella di casa mia, ma prometto al Fede che gliela faro' altrettanto buona.
E a me piace.
Cosi' l'ho preparata. Quattro patate piccole e una cipolla intera. Tutte che arrivavano dalla terra di Melina Plante, la nostra fida contadina. Le ho messe a rosolare con un filo d'olio nella pentola di ghisa con il fondo spesso, regalo di Julie e ormai pentola ufficiale delle minestre, poi coperte con acqua bollente per oltre un dito e insaporite con il dado vegetale fatto quest'estate (sedano, cipolla, carota, alloro). Come mi aveva detto mio papa', a meta' cottura ho aggiunto tre cucchiai di salsa di pomodoro e lasciato cuocere ancora.
E poi c'e' stato il dilemma: dove la cuocio la pasta? Con le patate e cipolle o a parte? So che la tradizione la vorrebbe cotta insieme alla verdura, ma a casa mia sempre si e' fatto il contrario. Ora, andare contro mia nonna e mio papa' e' cosa ardua per me, ma la voglia di sperimentare una roba nuova e' stata piu' forte. E cosi', via. Ditalini nella pentola con patate e cipolle. Neanche cinque minuti e tutto si era attaccato. Ovvio. Io mi sono insultata da sola per aver trasgredito alle regole della nonna Titina, che se ha fatto pasta con patate e cipolle per cinquant'anni ne sapra' pur qualcosa, no? E poi senso di colpa per il povero Fede che gia' ha perso peso negli ultimi mesi e ci manca solo che io gli rovino la cena...
Alla fine, come capita, le cose non so come ma si sono aggiustate. Ho aggiunto altra acqua, ho mescolato spesso e il risultato e' stata una minestra cremosa, che con il pecorino grattuggiato sopra, ha finito per essere deliziosa come la ricordavo.
Ah, non delude mai.
Oggi arrivo in ospedale e la sorpresa. Forse il calo di peso del Fede e' dovuto a celiachia. Forse, aspettiamo conferme.
Dopo la prima ora di smarrimento, io gia' cercavo in rete ricette senza glutine. La prossima pasta con patate e cipolle sara' probabilmente diversa da quella di casa mia, ma prometto al Fede che gliela faro' altrettanto buona.