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Ci stiamo abituando al nuovo regime.
Non è sempre facile, anzi, ma i momenti più difficili sono poi compensati dalle, per ora piccole, soddisfazioni quando le cose in cucina finalmente riescono. Era dai tempi dell'arrivo qui in Canada che non mi capitava di passare da inaspettate delusioni ad altrettanto inattese soddisfazioni culinarie. Pensandoci, son le farine che mi han sempre fatto dannare da quando siamo su suolo canadese! Prima la scoperta che la semplice farina bianca di frumento non è uguale da questa parte del mondo- alla faccia se non è uguale - e adesso l'ingresso forzato nell'universo delle farine senza glutine.
Anche a me come a F. ci è voluto un po' per accettare alcune cose. Per F. è stato lo scoglio "birra". Ce l'avevamo nel frigo, comprata da me, e lui morire se la voleva bere. La prima volta l'ho assaggiata io. Ci son volute settimane, prima che l'accettasse, adesso è il primo sostenitore della Glutenberg che guai se manca in casa.
Per me lo scoglio è la pasta madre. Caspita, una tristezza lasciare quella vecchia. Vederla li' nel frigo di settimana in settimana invecchiare e non poterla usare. Sapendo quanto "brava" era e quanto ci era voluto a farla crescere cosi' sana e forte. E adesso facevamo meraviglie insieme! Il pan brioche che in una notte lievitava e strabordava, la pizza, il pane, ... Ecco. Doverle dire: "Ciao amica, non si lavorerà più insieme". Ok, avevo già pensato di darla a S., affidarla in buone mani in cui avrebbe continuato a produrre meraviglie. Ma... Ma. Non c'e' altro da dire.
Poi un giorno mi son decisa. Credo di essermi convinta semplicemente perché nelle cose ci vuole tempo, soprattutto in quelle difficili da accettare. Sicuramente un piccolo aiuto mi è venuto dal video su youtube di Mary Valeriano. Non ho mai visto una cuoca cosi': vestita da sera, con una sensualità molto sudamericana che traspare anche mentre spiega come creare un lievito madre senza glutine. Cioè , non potevo non provare.
Diciamo che mi sono vestita in modo un po' più sportivo, ma per il resto ho seguito passo passo quel che dice lei. No, non è vero (niente, io non riesco a seguire una ricetta per intero), ho messo farina di arrowroot al posto della manioca, solo perché in casa avevo quella e il motivo per cui ce l'avevo è... per il nome. Come si fa a non provare una farina che deriva da una cosa tipo "radice di freccia"?
Ecco quindi la mia nuova amica. Fatta di farina di riso bianco, farina di arrowroot e acqua in parti uguali. A cui ho aggiunto mezza mela - ovviamente bio, ovviamente del Quebec - grattugiata.
Dopo una settimana questo è il risultato. La rinfresco ancora ogni 4 giorni, la mantengo in frigo, le parlo (si' purtroppo le parlo, non depone a favore della mia sanità mentale, ma tant'è ) e lei sta benone. Profuma di buono e ha già dato prova di essere una in gamba. E poi, sarà che io la guardo con gli occhi dell'amore, ma la trovo pure bella...
We are getting used to the new diet.
It's not always easy, not at all, but the toughest moments are then counterbalanced by the little (so far) gratifications when things work out. It has been quite a long time, since I arrived here in Canada in 2010, that I haven't experienced so unexpected deceptions followed by equally surprising culinary satisfactions. Thinking about it, it's all about flours. Flours have always turned me crazy since our arrival here in Canada. First came the discovery that the simple white all purpose flour is not the same on this side of the ocean, indeed! And now the undesired, obliged entry in the gluten-free world.
As for F. I need time to accept certain things. For F. it happened with beer. We had it in the fridge, because I bought it, but he didn't want to try it. I was the first to taste it. Weeks passed before he decided to give it a try, and now is a big fan of glutenberg at the point that we never run out of it.
To me, I had to work on sourdough. How sad to leave my old beloved sourdough in the fridge. How sad to see it there in the fridge getting old week after week without using it. Even more frustrating, knowing how good it was and how long it took to make it so healthy and strong. I had to say goodbye just in the times in which it was at its best. Pan brioche incredibly rising in just one night, pizza, bread... I had to say: "Goodbye my dear, we will never work together anymore". Ok, I already planned about giving it to my friend S., thus in very good hands. But... That's it, there nothing more to say.
Then, one day I decided. Probably it was just about time, because especially with though things you just need time. For sure a little help came from this video by Mary Valeriano (I apologize, it's in Italian). Look at it! I have never seen such a cook. Dressed up as if she was at a date, with that typical Latin sensuality that shows through even while she explains how to make gluten-free sourdough, I couldn't help give it a try.
Let's say I dressed a little more casual, but for the rest I simply followed every single step of her procedure. No, it's not true (no way, I can't follow a recipe), I substitute manioca flour with arrowroot, but just because that was what I happened to have at home. And, of course, the reason why I happened to have arrowroot flour was because of its name. Arrowroot. Never heard about it before. I doubt it exists in Italy.
So, let me introduce you my new friend. She is made with white rice flour, arrowroot flour and water in equal parts. I added to this 1/2 apple, grated (no need to say, Quebec organic apple).
After one week, this is how she looks like. I still refresh her every 4 days and keep it in the fridge. I talk to her (I know, it does not sound in favor of my mental health, but that's it) and she's super well. She smells good, and she already proved us to have a good potential. And last but not least, maybe it's just me that I love her, but I think she is pretty...