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Thursday, December 20, 2018

Nell'acqua alta

La mia frequenza su queste pagine si è molto ridotta ultimamente.
Il punto è che mi trovo in una situazione che è meglio descritta con parole e immagini non mie.
Le parole sono di David Bowie

"Creativity is like wading out into the ocean. You wade out to the point where you can’t touch the bottom, you’re a little scared, and that’s where you do your best work.”
Photo Maude Touchette

E l'immagine è della bravissima Maude Touchette, di cui vorrei parlare prima o poi.

Il punto è che al lavoro sono in un punto in cui non so bene cosa sto facendo. Sono al largo, non tocco più con i piedi da un bel pezzo, ma gli altri attorno a me pensano che io in realtà sia ben appoggiata al fondo del mare e mi spingono ad andare oltre. O forse, alcuni, sanno bene che non tocco, ma sanno anche che si deve passare da quel punto per esplorare il mare aperto, perché loro ci sono già passati. Non so quando sia capitata 'sta cosa, direi più o meno al ritorno dalla maternità, qualcuno deve avere schiacciato l'acceleratore e io non me ne sono accorta.

Non parlo spesso del mio lavoro, la ritengo una cosa privata e penso che, essendo un campo di nicchia, interessi a poche persone. Il Teodolindo d'altra parte mi conferma che non frega un cazzo a nessuno di quel che faccio è un argomento un po' noioso per i più... Mi occupo di neuroscienze, di genetica e di neuroimmagini. Faccio ricerca con una base molto terra terra perché resto ancorata ai pazienti. Dicono che questo lavoro sia in ambito scientifico e invece più lo faccio più penso che sia creativo ed artistico. Le basi sono ovviamente scientifiche e il metodo pure, ma lo spirito e il coraggio sono tutto fuorché scientifici.

Questo per dirlo con parole poetiche.

Per essere invece più prosaica, la verità in parole spicciole è che mi sento una cazzona che finge di sapere quel che fa ma che in realtà improvvisa, e annaspa, accennando un sorriso sulle labbra bagnate di acqua di mare. Poi speriamo che annaspando io prima poi riesca ad approdare su un'isoletta decente, e se quell'isoletta non fosse mai stata scoperta da nuotatori provetti o altri improvvisati annaspatori, be' mi bacerò i gomiti e farò forse finta di aver sempre conosciuto la rotta. Se invece dovessi andare a fondo, mi inventerò qualcosa.

Tutto ciò per spiegare la mia assenza. Non ci sono, ma ci sono.




Wednesday, December 5, 2018

Il toast, per caso

Ok, post al volo scritto unicamente per condividere con il mondo intero la scoperta casuale di una roba meravigliosa. Ché le robe meravigliose vanno condivise, no?

Una solita mattina di autunno, di quelle uggiose, con poca luce, reduce dall'ennesima notte insonne, il Teodolindo ed io ci apprestavamo a preparare la colazione per i figli. Con quei due neuroni funzionanti che oramai restano dopo l'anno trascorso, stanchi pure loro, schiaccio con la forchetta un dattero nella ciotola della SignoRina, per poi aggiungerci lo yogurt naturale. A differenza di noi genitori, la SignoRina non mostra il minimo segno di fatica, quindi richiede un notevole grado di sorveglianza costante. Fu così che, tra il tenere lei, fare attenzione che non facesse un bordello con lo yogurt, rispondere all'ennesima, urgente domanda del Sig. Tenace su chi vince tra l'anchilosauro e il dimetrodonte (non sono vissuti nella stessa epoca, quindi non potevano combattere, se ve lo steste chiedendo anche voi), dicevo fu così che spalmai la forchetta con il dattero sul mio toast al formaggio.
Caz.
È stata la prima reazione.
Però era tardi. Ho messo lo stesso il grilled cheese nel tostapane e mi sono preparata ad una colazione del cavolo.


Ennesima foto pessima, vuoi per il piatto incrinato,
vuoi per la luce infima delle 6 del mattino,
vuoi per il toast sbocconcellato.
Ho stabilito un nuovo primato. Foodblogger, spostatevi.


Invece, delizia. Goduria. Una delle robe più buone mangiate ultimamente. In assoluto il miglior grilled cheese mai assaggiato. Il punto è che per puro caso avevo usato del cheddar affumicato, quindi molto saporito, che faceva un magnifico contrasto con il dolce del dattero. Da allora i datteri al mattino finiscono di proposito metà nello yogurt della piccina e metà nel mio toast.

Allora, adesso ascoltatemi. Fatevelo e poi me ne parlate.

Quindi, prendete del buon pane in cassetta, tagliate a fette del formaggio dal gusto deciso, perfetto se affumicato: io andrei di gruyere, o una toma stagionata, o anche scamorza affumicata.
Spezzettate un dattero (uno solo, non di più) sopra al formaggio e richiudete il toast.
Grigliatelo nel vostro tostapane e accompagnatelo con un buon caffè.

E buona giornata, lo sarà sicuramente.