Che Amanda sapesse scrivere lo sapevo già.
Quel che in lei però sorprende sempre è come riesca a creare una tale connessione tra immagini e parole: non so mai cosa venga prima, se un'illustrazione, un dipinto, una foto che l'hanno ispirata o il testo che lei compone. Sono racconti o sono quadri? La straordinarietà di Amanda è che arrivi alla fine e la risposta non ce l'hai.
Ho letto finalmente il suo libro, Alieni allo specchio.
Letto non è la parola giusta perché l'ho divorato in due sere. Il Teodolindo mi passava la mano davanti agli occhi, pensando che mi fossi addormentata: "Ma non è possibile che tu stia ancora leggendo! Guarda che tra due ore quella là si sveglia (la SignoRina, ndR)!".
Ma come fai a mettere giù i racconti di Amanda?! Non puoi.
Alcuni mi hanno trafitto il cuore, e li ho riletti due volte. Altri mi facevano venire voglia di saltare righe per vedere come andavano a finire.
In conclusione, questa raccolta di racconti ha un unico difetto: il titolo. Altro che Alieni! Avrebbe dovuto chiamarsi Ciliegie allo specchio, perché uno tira l'altro e arrivi alla fine del cestino e non ne ce ne sono più e aspetti solo che l'albero faccia nuovi frutti.
Le temps des cerises di Elisabeth Davy-Bouttier. E vediamo se Amanda scrive un racconto anche su questo. |