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Friday, February 13, 2015

Mare nostro


Potete respingere, non riportare indietro,
è cenere dispersa la partenza, noi siamo solo andata. 

da qui

Da qualunque distanza arriveremo, a milioni di passi
quelli che vanno a piedi non possono essere fermati

Da nostri fianchi nasce il vostro nuovo mondo,
è nostra la rottura delle acque, la montata del latte.

Voi siete il collo del pianeta, la testa pettinata,
il naso delicato, siete cima di sabbia dell'umanità.

Noi siamo i piedi in marcia per raggiungervi,
vi reggeremo il corpo, fresco di forze nostre.

Spaleremo la neve, allisceremo i prati, batteremo i tappeti
noi siamo i piedi e conosciamo il suolo passo a passo.

Uno di noi a nome di tutti ha detto:
"Va bene, muoio, ma in tre giorni resuscito e ritorno".

da "Solo andata. Righe che vanno troppo spesso a capo"
di Erri De Luca. Feltrinelli, 2005.




[La foto, Mare nostrum, è di Massimo Sestini ed ha ricevuto un 2015 World Press Photo Award]

6 comments:

  1. La foto mi ricorda un articolo pubblicato di recente su Internazionale, dove per una volta l'Italia fa bella figura:
    http://www.internazionale.it/opinione/stefano-liberti/2015/02/11/frontex-italia-salvataggi

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    1. Grazie, Silvia, per il link. Mi ha ricordato quel che diceva Enzo Biagi, quando affermava di essere contento di essere italiano per il senso di umanità del nostro popolo.

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  2. Bellissime parole. Pensieri condivisi. Ma la realtà di trovare questi nuovi "italiani" davanti ai supermercati chiedendo qualunque cosa, lavavetri ai semafori, stipati in case famiglia di sperduti paesini dell'entroterra italiano, venditori di calzini sulle spiagge, e' davvero triste e angosciante e mi chiedo se veramente siamo un popolo di gran cuore o semplicemente un popolo che del dolore e della sofferenza altrui se ne fa carico per nascondere le vere mire a cui la cronaca ci ha abituati. Parlo e scrivo da figlia di immigrati che quel viaggio della speranza lo hanno fatto mossi da un sogno di riscatto, lo stesso forse, di tutti quelli sul barcone in foto.

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    1. Grazie, MaryA, per il tuo commento.
      Io trovo molto più triste e angosciante pensare che il Mediterraneo si sia già trasformato in un cimitero d'acqua... Penso che le leggi sull'immigrazione e l'abbandonare alla morte delle persone siano due questioni da considerare in modo ben distinto. Non so se hai visto l'articolo segnalato in alto da Silvia; ti consiglio inoltre, nel caso non li avessi già letti, questo editoriale di Luigi Manconi (http://ilmanifesto.info/immigrazione-subito-un-presidio-della-nostra-marina/) e soprattutto questo articolo di Gwynne Dyer (http://www.internazionale.it/opinione/gwynne-dyer/2014/08/25/il-mare-non-e-solo-nostro).

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