Quel che allora non avevo scritto era che, qualche giorno prima del concerto, il Teodolindo ed io gli avevamo mandato un messaggio su facebook. Forse forti del successo che la stessa proposta aveva avuto con Erri De Luca, con cui avevamo finito per trascorrere una giornata intera, e del fatto che Erri e Gianmaria sono amici (che adesso, a ripensarci, mi dico: ma cosa c'entra?!) avevamo spudoratamente invitato a cena Gianmaria Testa, senza mai averlo visto prima.
Lui mi aveva risposto, ringraziandomi e dicendomi che si trovava qui a Montreal eccezionalmente con la moglie e il figlio, a cui voleva dedicare tutto il tempo libero, e che quindi declinava il nostro invito. "Sarò felice di salutarvi dopo il concerto", aveva terminato.
Così, quel sabato, lo aspettammo dopo il concerto. Gianmaria Testa autografava cd seduto ad una scrivania, accogliendo le persone con un sorriso e scambiando due parole con tutti. Io mi misi in coda e poi mi avvicinai: "Ehm, buonasera, io sarei quella che l'ha invitata a cena...". A quella mia voce un filo imbarazzata, Gianmaria Testa si alzò di scatto dalla sedia. Non sorrideva più: "Ah, ciao! Sei tu! Senti, scusami davvero tanto! È che sono qui con mia moglie e mio figlio e voglio stare con loro più che posso." Continuammo a parlare un attimo, io lui e il Teodolindo e sembrava di conoscerlo da sempre. Una di quelle persone che dopo trenta secondi che le guardi negli occhi già capisci quanto sono autentiche. Poi concluse dicendoci: "Allora sarà per la prossima volta, neh!"
Non ci sarà una prossima volta, ma grazie lo stesso.
"E con la mano, che non veda nessuno,
con questa mano, ti saluterei"