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Wednesday, June 29, 2016

Il mare, per la prima volta (forse)

Siamo in Italia.
Da ieri siamo al mare.
Non il mare che avrei voluto (questo o questo), ma sempre mare.



Per il Sig. Tenace, è il mare per la prima volta (o almeno così crediamo noi).
E io che il mare ce l'ho con me, essendo per metà siciliana, vorrei che il Sig. Tenace si portasse a casa l'impronta di tanta roba:

-manciate di schiuma di mare (cit.);
-il vento caldo;
-lo sciabordio delle onde al mattino presto;
-l'orma dei piedi sul bagnasciuga; 
-l'acqua che ti avvolge quando ti tuffi;
-quando sei a pancia in su, nell'acqua, e vedi solo cielo;
-golate di acqua di mare di quelle che ti fanno tossire;
-la sabbia che ti scotta i piedi a mezzogiorno;
-la salsedine sulla pelle;
-la sabbia nei capelli;
-il segno del costume;
-due sassolini tondi o due conchigliette, che ritrovi settimane dopo, nelle tasche dei pantaloncini.


Monday, June 13, 2016

Marzemino pane e vino

Ecco un'altra mirabolante recensione alcolica.

Giunta è ormai la stagione dei barbecue. Al plurale perché ogni casa ne ha almeno uno sul terrazzo, senza considerare quelli portatili da usare al parco.
A Montreal l'aria di tarda primavera è impregnata di carne arrostita, altro che fiori o erba. E così continuerà fino all'autunno.

Occasione di degustazione: proprio sabato scorso abbiamo partecipato alla festa di compleanno del figlio di due amici. Si teneva al parco vicino a casa, verso l'ora di pranzo, con hamburger e salsicce a farla da padroni sulla griglia.
Tutto normale e regolare, così ad una prima descrizione, se non fosse che il nostro amico è l'importatore di vini biologici, per lo più italiani, di una serie di ristoranti che noi adoriamo (compare con noi nel video del pranzo della domenica), nonché il nostro spacciatore esclusivo di Franciacorta. E potevano forse attenderci birrette da due dollari e vini da supermercato? Giammai.

Appena arrivati, l'amico in questione, insieme ad un hamburger - ottimo!-, mi ha portato un bicchiere di plastica. Poi è tornato con una bottiglia, fresca il giusto, e ha versato:
"Questo è un rosé per me strepitoso. Trentino, uve marzemino, con cabernet sauvignon e merlot*. Fresco, perfetto. Ditemi cosa ne pensate".



L'abbiamo assaggiato, io e il Teodolindo, lì in piedi, tra un morso all'hamburger e due nachos, e quel rosé era davvero buono. Lo abbiamo bevuto e il Teodolindo mi ha sussurrato: "Questo lo ordiniamo subito! Sei bottiglie?"

E dico, se un vino sembra sorprendente e ti fa venir voglia di comprarne sei bottiglie quando lo bevi in un bicchiere di plastica al parco, allora direi che la sostanza c'è.

Durata della bottiglia: troppo, troppo poco. E dire che di bottiglie di 'sto rosé ce n'erano. Solo che era troppo, troppo buono.

Giudizio globale: credo che il mio giudizio sia chiaro, ma se così non fosse ecco un consiglio. Compratelo! Adesso. Bevetelo, sulla terrazza con una pizza, al parco con roba grigliata, in montagna con due panini al salame. Ma bevetelo.

Avvertenze: il nostro amico, intenditore, ha curato tutto in modo impeccabile e il risultato è stata una festa per bambini in cui gli adulti se la son goduta persino più dei piccoli. Ma si sa, anche nella perfezione le sviste possono capitare e in questo caso l'unica, clamorosa e su cui abbiamo molto riso, è stata la scelta del succo di mirtilli rossi come bevanda analcolica per i bambini. Già, succo che nei bicchieri di plastica era uguale uguale al rosé. E abbiamo perso due anni di vita quando abbiamo visto dall'altra parte del tavolo il Sig. Tenace sgolarsi un bicchierone di liquido color melograno, con tanto di rivoli ai lati della bocca. Prossima volta, succo d'arancia, neh?

Note più serie: il vino è il Riflesso Rosi 2014, di Eugenio Rosi. La guida Slow wine 2015 definisce Eugenio Rosi con queste parole: "Rigore e coerenza contraddistinguono il lavoro (e i vini) di Eugenio Rosi, uno dei migliori vignaioli d'Italia. Un esempio per tutti coloro che vorrebbero essere Naturali".


*o almeno così mi sembra di aver capito, queste son pur recensioni cazzone!

Thursday, June 9, 2016

Il coraggio


Sorella del coraggio è l’umiltà. Fare del nostro meglio quando nessuno ci osserva. Accordare il nostro passo a quello degli ultimi, anche quando potremmo correre.
Il coraggio è rinunciare a qualcosa di nostro per un bene più alto: per il bene comune.
Il coraggio è non mentire a se stessi, scavare dentro la propria storia, elencare pregi e difetti.
Il coraggio è accettarsi.
Il coraggio è pregare dicendo: accettami come sono, ma rendimi come tu mi vuoi.
Il coraggio è trasformare il coraggio in qualcosa di quotidiano, impastarlo alle nostre azioni, al punto da non distinguerlo più. 

Fabio Geda, dal Discorso per la Route nazionale AGESCI - 9 agosto 2014

Sunday, June 5, 2016

5 giugno 1989

Come vorremmo che il Sig. Tenace conoscesse la Resistenza, allo stesso modo e forse anche di più ci teniamo che lui impari la storia del paese che gli ha dato i natali e oggi ricorre una data fondamentale per la storia recente cinese. Come trasmettergliela? Per il 25 aprile mi ero data al canto, ma stavolta non era proprio applicabile.
Abbiamo pensato ad altri mezzi.
Stamattina, il Teodolindo ed io abbiamo chiamato il Sig. Tenace e gli abbiamo detto:
"Vieni, Sig. Tenace! Vieni che guardiamo insieme un video. C'è un signore molto coraggioso che ferma le macchine!". 
Incuriosito, si è seduto sul divano in mezzo a noi e la visione è iniziata:





Il Sig. Tenace guardava con attenzione, mentre ascoltava il mio racconto, e io mi sono quasi emozionata quando, verso la fine del video, mi ha detto: "Ancora!".
Ho fatto ripartire il video daccapo, lui ha indicato il carro armato e con occhi luccicanti ha detto:
"Ruspa!".

Va be', ci abbiamo provato.