O, parlando come magnamo, "paese che vai, usanza che trovi".
Stamattina ho accompagnato all'asilo il Sig. Tenace. Succede di rado, poiché di solito è il Teodolindo a portarlo ed io a recuperarlo, ma stasera lavorerò fino a tardi così ci siamo invertiti il compito. Non che mi dispiacesse, anzi, perché oggi è un giorno speciale: da oggi, ogni martedì fino a marzo, la classe del Sig. Tenace e quella dei bambini di un anno più grandi andranno a pattinare sul ghiaccio.
Il Sig. Tenace era eccitato e io forse più di lui. Si è caricato sulle spalle il suo zainetto con dentro i pattini e il caschetto appeso fuori. Poi ci ha infilato anche due cerotti, non si sa mai.
Siamo arrivati all'asilo e ho potuto vedere 16 infanti tra i 3 e 4 anni galvanizzati, tutti con già addosso la tuta da sci, guanti e cappello e sulla schiena lo zaino con il prezioso contenuto. Ora, la regola è che lo zaino debba essere di dimensioni e peso tale da poter essere portato dal bambino. Per la stazza e forza del Sig. Tenace non è affatto un problema, ma io vedevo alcune sue compagne che pesano quei 6-7 kg meno del nostro eroe e mi chiedevo non tanto come arrivino alla pista da pattinaggio, ma soprattutto come possano ritornare indietro dopo aver pattinato per due ore a -15 gradi.
Le maestre erano le più rilassate del mondo. Ben abituate a portarli fuori ogni giorno, non erano sicuramente spaventate da un laghetto ghiacciato con sopra 16 bambini sui pattini, mentre la parte pessimista che è in me immaginava scenari con traumi cranici e dita amputate da pattinatori in erba.
Quando ce l'avevano comunicato il Teodolindo ed io avevamo strabuzzato gli occhi: "Ma come?! A questa età? Sul ghiaccio? Ma sono piccini!". La maestra del Sig. Tenace aveva sorriso bonariamente: "Qui in Canada tutti sono sui pattini a tre anni!".
Per alcuni bambini sarà la prima volta in assoluto sui pattini, per il Sig. Tenace la seconda. Non potevo perdermi il suo battesimo del ghiaccio, perché a me pattinare piace proprio tanto, e così qualche giorno fa l'abbiamo portato al Lac aux Castors, accompagnati da amici provetti pattinatori che l'hanno aiutato in modo superbo (Grazie Silvia S.!). Questa una foto di quel giorno.
Ancora troppo affascinato dai pattini per alzare la testa... |
L'altra abitudine tipicamente canadese che ormai abbiamo sdoganato è il pisolino sul bob. Non potendo, quando c'è troppa neve, usare il passeggino, qui si utilizzano bob e slittini per trasportare i bambini. E così ogni tanto si vedono genitori che tirano bob con dentro bambini dormienti. Lo scorso inverno il Sig. Tenace è sempre stato troppo eccitato dall'usare il bob per contemplare l'idea di dormirci dentro, mentre quest'anno le cose sono cambiate e questo era lui il 31 dicembre scorso, mentre eravamo usciti per fare due commissioni:
Coperto di neve, il Sig. Tenace se la dorme mentre il Teodolindo gli sistema dentro il bob la gamba che oramai faceva da spazzaneve |
Il Teodolindo, chi lo conosce di persona può immaginarselo, era a dir poco imbarazzato: "Mi sembra di portare in giro una salma!". Sorrideva ai passanti, peraltro per nulla sconcertati dal Sig. Tenace ronfante, e diceva: "Sta dormendo!". Quelli lo guardavano come dire "Embe'?! Sai che roba!".
Boh, forse le abitudini le stiamo prendendo, ma dentro siamo ancora molto italiani...
Nota: può darsi che le foto del Sig. Tenace, per quanto in esse sia poco riconoscibile, scompaiano dal post tra qualche giorno. Avviso per chi dovesse passare di qua in futuro.
E' totalmente irriconoscibile! Uh, ma che divertente! Se avessi cominciato anch'io a tre anni ora non avrei gli stessi tuoi incubi delle dita amputate! :-D
ReplyDeleteEsatto.
DeleteAggiornamento dopo le prime sessioni: niente dita amputate, niente traumi cranici. Mal di schiena atomico per maestre e genitori che si erano prestati come volontari.
Avremmo potuto immaginarlo sepolto dalla neve accumulatasi lungo il tragitto non vedendolo più :-D
ReplyDelete:-D Si', in effetti c'era quel rischio! :-D
DeleteCara, anch'io qui in CH ho portato i bimbi in giro con la slitta, solo che non avendo un bob, li sistemavo sulla classica slitta di legno e più di una volta mi sono accorta che la slitta era improvvisamente diventata leggerissima e che loro erano rimasti qualche metro indietro sul marciapiede come degli scarafaggioni colorati rovesciati, incapaci di rialzarsi per i troppi strati di vestiario...avessero saputo il numero del telefono azzurro...
ReplyDelete:-D
DeleteLa madre di Gregorio Samsa
DeleteCara, mi piacciono i riferimenti eruditi! <3
DeleteAh Ah Ah!!! Si', il bambino-scarafaggio e' un classico anche qui! Io una volta ho rovesciato il Sig. Tenace dentro ad una pozzanghera di neve mezza sciolta. L'ho riportato a casa marrone.
Deletele foto sono molto carini! anche se il bambino potrebbe essere chiunque e quindi forse non e' ul caso di eliminarle dal posto! in ogni caso e in ogni terra penso che rimarrete dentro sempre italiani..e del resto perché non dovrebbe essere cosi?! e' ql che siete! baci
ReplyDeleteMa si', infatti. Siamo italiani e poi una roba non esclude l'altra. Si mette tutto insieme come in una bella polenta concia.
DeleteIl bambino sul bob in effetti farebbe strano anche a me!
ReplyDeleteMa no! Dai, vedi che ci si abitua in fretta. ;)
DeleteMa che cosa stra carina e che post simpaticissimo! Sebbene in Italia anche mia mamma mi ha messo sui pattini da piccolissima ricordandomi sempre "Se cadi alza le manine", così giravo per la pista a mani in alto sempre e sembravo molto tontolina, ma vabbè avevo 4 anni pure io che ti potevi aspettare!?! Trascinare il nanetto sul bob è una cosa troppo buffa *.*
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