Sunday, May 22, 2016

La Chiamata di Dio

Quando dico che per essere suora carmelitana bisogna essere dotate di grande ironia...

Ecco il cartello appeso all'ingresso della cappella del Carmelo di Montreal:



Io le amo.


Tuesday, May 17, 2016

Il concetto di dépanneur

Nel Canada francofono i dépanneur sono negozietti-bugigattoli ad ogni angolo di strada aperti 16-18 ore al giorno in cui si trova un po' di tutto. Manca il dentifricio? Ti si è bruciata una lampadina? Non c'è più latte in casa? Vuoi comprarti il giornale? O una birra? Trovi tutto al dépanneur, che significa letteralmente "colui che ti toglie da un impiccio".



Sono settimane intense da queste parti, perché il Sig. Tenace ha inaspettatamente iniziato ad andare all'asilo, con un anticipo di due mesi sui piani iniziali. Siamo quindi tutti e tre alle prese con pensieri, emozioni e corse da una parte all'altra per incastrare orari che non avevamo programmato di dover incastrare fino a luglio prossimo. 
In tutto ciò, come di consueto, giunge il lunedì. 
Un lunedì come quello di ieri, in cui 
alle 5.23 il Sig. Tenace pensa di svegliarsi, e svegliarci;
alle 5.45 guardiamo fuori dalla finestra e vediamo scendere dei fiocchi di neve (ma come?!Il 16 maggio?! Ma fino a sabato c'erano 25 gradi!);
alle 7, mentre cerco di portarmi avanti per il pranzo, mi cadono sul pavimento due tazze colme di riso;
alle 7.01 il Sig. Tenace urla eccitato "Ruspa! Ruspa!" e lui e il suo escavatore di plastica mi precedono nel raccogliere, o meglio spargere ancor di più, il riso da terra;
alle 7.15 il Teodolindo passa l'aspirapolvere, lottando contro la ruspa guidata dal Sig. Tenace;
alle 8.30 usciamo alla volta della scuola e scopriamo che oltre ai fiocchi di neve, per fortuna sempre più rari, il meteo prevede vento gelido a 40km/h.

Lascio il Sig. Tenace all'asilo, mi incammino alla ricerca di un caffè e dopo due isolati trovo un bar aperto. Varco la soglia e mi chiedo se sogno o son desta.



Un'atmosfera calda e familiare mi accoglie, i clienti bevono caffè seduti su divani e poltrone, in un angolo un chitarrista suona e canta con voce morbida. Che?! Musica dal vivo il lunedì mattina? Mentre si beve il caffè? 

Mi avvicino al bancone e noto che il latte che usano è biologico e di un produttore che ben conosciamo, le uova sono di fattorie locali e le alzate di vetro racchiudono torte di carote, muffin e cookies al cioccolato da acquolina.


Ordino un cappuccino da asporto e, quando lo assaggio, è semplicemente perfetto. Caldo il giusto, non troppo amaro, schiumoso. 
Esco dal caffè con il sorriso. Poi mi soffermo sul nome del locale

Le dépanneur café
che, come promette, aggiusta anche le giornate partite con il piede sbagliato. 

Saturday, May 14, 2016

Due bottiglie

E riprendiamo con le recensioni vinicole cazzone, ché su queste pagine non se ne vedono da un bel po'. 
Recentemente ho avuto un coup de foudre per due bottiglie, o meglio per due vini di cui ci siamo aperti più bottiglie ;).

Piccola premessa: prima di spostarci in Canada, noi si beveva solo italiano e in modo ancora più ignorante di adesso. Gli assaggi di vini prodotti fuori dal suolo italico erano rarissimi e, anche per quanto riguardava il bere italiano, eravamo molto limitati al territorio di appartenenza - Piemonte, Sicilia e un po' di Oltrepò Pavese- e andava bene così. 
Ma gli orizzonti si possono allargare e se ne guadagna sempre.
Comprare un vino a Montreal significa non avere pregiudizi o sciovinismi. Certo, si nota un debole per la Francia, essendo territorio francofono, ma non ci sono dubbi che si possa attingere da tutte le regioni vitivinicole del globo in egual misura. In un primo tempo ci siamo sentiti spersi, poi ci abbiamo preso gusto. Letteralmente.
Questi sono due vini francesi.

Domaine Barmès-Buecher Trilogie 2014



Occasione di degustazione: riunione con i vicini di casa alle ore 18 di un mercoledì per decidere i lavori urgenti alle fondamenta dell'edificio. Dopo dieci minuti, già non si parlava più di piloni e preventivi, ma tutti facevamo apprezzamenti sul vino e io tiravo fuori dal frigo un cheddar affumicato perché secondo me ci si sposava a meraviglia. 
Risultato: il giorno dopo la vicina del primo piano è andata a comprarsene due bottiglie e noi abbiamo fatto la stessa cosa pochi giorni dopo. I lavori alle fondamenta devono ancora iniziare ed è passato un mese e mezzo.
Durata della bottiglia: mezz'ora. In quattro persone. 
Giudizio globale: Sorprendente. Lo assaggi e dici: "Uhm, ho capito, però aspetta un attimo", allora ne bevi un altro sorso e dici: "Uhm, no, sembra diverso rispetto a prima, aspetta ancora un attimo". Chiaro, no?

Note più serie: il vino è prodotto dalla famiglia Barmès-Buecher, ben conosciuta in Francia e all'estero per l'uso esclusivo di agricoltura biodinamica e per l'amore e rispetto viscerali che nutre per il territorio. Gente dimessa, non sta sotto i riflettori, ma si fa conoscere per il lavoro serio. Il loro nome è una garanzia. Negli anni abbiamo imparato che quando vediamo un'etichetta Barmès-Buecher la si compra e si hanno sempre sorprese positive.


Pureté de Silex Crémant de Loire



Occasione di degustazione: un venerdì sera, tête à tête io e il Teodolindo mentre il Sig. Tenace è già tra le braccia di Morfeo, dopo una giornata a dir poco impegnativa per tutti e tre. Io apro la bottiglia, il Teodolindo prepara il tagliere di formaggi con parmigiano, cheddar Avonlea, gruyère. Il vino lo conosciamo già dallo scorso anno ed è sempre una certezza, quindi sappiamo che darà il massimo con formaggi sapidi e "granosi". 
Durata della bottiglia: non ricordo... Non l'abbiamo finita quella sera, ma di sicuro non è durata fino alla domenica.
Giudizio globale: Ahhh. Nient'altro da aggiungere. Un crémant che però è bello minerale. Godibile. Adoro. Ne vorrei una cassa. Se lo trovate, compratelo ad occhi chiusi.

Note più serie: prodotto da Vincent Girault, proprietario di Château Gaillard dal 1978, convertito completamente ad agricoltura biodinamica.


Wednesday, May 4, 2016

Mutande

Mercoledì sera a casa, dopo aver messo a letto il Sig. Tenace.
Io stiro due vestiti, proprio perché devo, mentre il Teodolindo stende la roba che la lavatrice ha appena finito di lavare. Siamo in silenzio, fino a quando il Teodolindo mi chiede:
"A cosa pensi?"
"Cazzate. E tu?"
"Pensavo che sono più di dieci anni che io e te laviamo le mutande l'uno dell'altra."

Magari sono io che sono alla frutta, ma a quella frase del Teodolindo mi sono emozionata e ho pensato "Se non è amore questo...".