Monday, April 20, 2015

Mare nostro (II)


Non fu il mare a raccoglierci,  
noi raccogliemmo il mare a braccia aperte.
           Erri De Luca, "Sei voci". 2005

Foto di http://www.riparteilfuturo.it/


Tra le tante parole lette in questi giorni, scelgo queste di Stefano Liberti, su Internazionale del 19 aprile (da qui, come anche qui):

"Invece di esprimere un cordoglio un po’ ipocrita in occasione di ogni strage, l’Unione Europea dovrebbe lanciare una grande operazione di soccorso in mare al largo della Libia. Oppure garantire canali legali di accesso nello spazio Schengen a tutti questi profughi in fuga da guerre e persecuzioni che non hanno altra opzione che salire sui barconi. L’alternativa è accettare di essere complici di questa ecatombe, perché non agire oggi è come essere conniventi."


E anche queste altre parole - unica, minima, consolazione di oggi - apparse su un quotidiano canadese in un articolo di François Brousseau intitolato "Marée inhumaine" (marea disumana):

"...la générosité (les Italiens du Sud, presque seuls au front, exemplaires de solidarité)..." 

Appartengo ad un popolo generoso, capace ancora di compassione. E il mondo ce lo riconosce.
Mai smettere di provare pena. Mai smettere di ricordarci che siamo solo, per puro caso, sulla riva fortunata di quel mare nostro che è tale perché di noi tutti affacciati su quelle acque.

6 comments:

  1. http://video.repubblica.it/dossier/la-strage-dei-migranti/migranti-la-preghiera-laica-di-erri-de-luca-mare-nostro-che-non-sei-nei-cieli/198471/197513

    ancora una volta Erri De Luca sa trovare le parole giuste

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    1. Si', l'ho visto. Hai perfettamente ragione, lui sa trovare le parole giuste.

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  2. esercizio spirituale

    Comincia a contare: uno due
    tre quattro cinque sei
    sette otto – sempre avanti fino
    a settecento. Due numeri al secondo
    ci vogliono cinque minuti
    o poco più. Adesso pensa
    per ognuno di quei numeri
    una vita il paradiso amniotico
    le coliche gassose le ginocchia
    sbucciate il pane dell'altroieri
    la sabbia e il sale
    e l'acqua pesante sugli occhi.
    Ripeti – e ripeti ancora
    finché reggono il cuore
    e lo stomaco.

    Sergio Pasquandrea

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  3. Forse l'Europa sta facendo qualcosa. Ci volevano tutti questi morti perché si dessero una mossa. Vedremo.

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  4. Mai smettere di provare pena. SI'

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