Friday, October 7, 2016

In ritiro

Non avevo mai partecipato ad uno di questi eventi che qui vanno tanto e che consistono nel prendere un laboratorio di ricerca, inteso come "persone che ci lavorano", e portarlo in un luogo isolato e possibilmente bello per farne? cosa di preciso? Non mi era chiaro.
Ah sì, dicono: per fare il punto della situazione, ma anche per poter sgombrare la mente dalla quotidianità e pensare in un modo diverso alla ricerca che si sta facendo. Un po' come un ritiro spirituale, mi verrebbe da dire, solo che di lavoro. Con in più l'aspetto di socializzazione.

Quest'anno mi è toccato. L'avrei evitato. Invece, adesso, ad una settimana dal Lab Retreat devo dire che sono contenta di esserci andata e ci tornerei.

Siamo partiti giovedì e siamo giunti in questo posto.



Che a me già veniva da dire: "Ma adesso, qui in questo luogo meraviglioso, noi ci dobbiamo rinchiudere in una stanza a vedere presentazioni powerpoint e a discutere di progetti di ricerca?! Ma che è? Masochismo? Ma lasciatemi a Montreal, se devo proprio lavorare!". E invece boh, sarà stata davvero l'atmosfera, ma il pomeriggio di lavoro si è rivelato interessante e proficuo.

Abbiamo finito verso le cinque, e ci aspettavano frigoriferi di birre e buste di patatine e bevendo e mangiando siamo arrivati all'ora di cena. Lì, sul molo a chiacchierare. Io dopo una birra già stavo allegra.

I canadesi traghettano verso il ristorante


A cena mi hanno raggiunto il Teodolindo ed il Sig. Tenace, visto che ne avremmo approfittato per passare il weekend fuori città. Entrambi, in modi naturalmente diversi, hanno manifestato sorpresa per il clima festaiolo del gruppo: "Ma non doveva essere un "retreat"? A me sembra più una gita di terza liceo!" mi ha sussurrato il Teodolindo.

E ci aveva visto lungo. Il mattino seguente noi tre famiglia felice eravamo in piedi alle 6.15 come sempre (il Sig. Tenace ha una sveglia interna, posizionata poco sopra l'ombelico, che fa "Colazione! Colazione!" appena spuntano i primi raggi del sole). La maggior parte degli altri partecipanti era andata a dormire alle 3 di notte, dopo aver passato la serata a cantare attorno al fuoco, e si è quindi presentata a colazione molto più tardi.

L'essere morning people ha sempre i suoi indubbi vantaggi. In questo caso questi:

Il vantaggio di svegliarsi presto.


Peccato non si senta il silenzio.

E dopo una sostanziosa colazione, il trio delle meraviglie si è dedicato all'attività per noi immancabile quando ci si trova su un lago canadese.

Remare.


Dalla canoa. Il lago ci aspetta.

Solo che stavolta, per la prima volta, avevamo 20 kg in più. Che si muovevano, parlavano e non remavano, anche se avrebbero voluto ed erano stati dotati di un piccolo remo in legno. Molto pericoloso, un remo di legno, in mano al Sig. Tenace.
L'equipaggio non remante ha molto amato l'esperienza, che continuerà quindi ad essere praticata in futuro. Laghi del Canada, siete avvisati.

Row, row, row your boat, gently down the stream...







3 comments:

  1. Remi in testa totalizzati? :-D

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    1. Uno. Sulla schiena. Dopo che avevo già tolto il giubbotto, pronta a scendere.

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  2. che meraviglia (a parte il ramo sulla schiena)!

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