Sunday, February 23, 2014

Il diamante o il castello

Avila - Source
È causa di non poca pena e vergogna il fatto che, per nostra colpa, non riusciamo a capire noi stessi né a sapere chi siamo. Non sarebbe forse segno di grande ignoranza, figlie mie, se qualcuno, richiesto della sua identità, non sapesse rispondere ne potesse dire chi è suo padre, sua madre, e il suo paese?
Se, dunque, ciò denuncia un'enorme ignoranza, la nostra, quando non cerchiamo di sapere chi siamo e ci fermiamo solo alla considerazione del nostro corpo è, senza confronto, maggiore.

Sì, sappiamo di avere un'anima, ma i beni che può racchiudere quest'anima o chi abita in essa, o il suo inestimabile pregio, son cose che consideriamo raramente.

Di conseguenza, ci si preoccupa poco di adoperarsi con ogni cura a conservarne la bellezza: tutta la nostra attenzione si volge sulla rozza incastonatura di questo diamante, o sul muro di cinta di questo castello, cioè il nostro corpo. 
                S. Teresa d'Avila, Il castello interiore, 1577 
(Trad. Letizia Falcone)



2 comments:

  1. Diciamo che l'eccessiva attenzione all'esteriorità non è proprio un mio difetto, anzi...

    ReplyDelete
  2. Io invece sono una vezzosa... Comunque, a prescindere dalla contrapposizione esteriorita-interiorita, mi piace l'invito di Teresa a conoscersi. E l'immagine del castello - non di un bilocale o un fienile - trovo sia perfetta per invogliare il lettore a cercarsi esplorando le molte stanze che costituiscono la persona.

    ReplyDelete