Tuesday, March 25, 2014

The Clock

Photo by Ben Westoby - link


The Clock è arrivato a Montreal.
E tutti ne parlano.
Solo che ne parlano in questo modo:
"Sei andato a vedere The Clock?"
"Uhm, no"
"Vacci."
"Perché? È bello? Merita?"
"Vacci."

Quando senti questa conversazione, quando la leggi sui blog, quando anche i manifesti pubblicitari del Museo d'Arte Contemporanea non ti dicono molto di più se non
"The Clock è il capolavoro di Christian Marclay. Però è anche un orologio."
ecco che ti viene proprio la voglia di andare a vedere di che si tratti.

Mio marito ed io ci siamo andati un venerdì sera, approfittando dei Venerdì Notturni del MACM. Il primo venerdì del mese, infatti, il MACM è aperto fino a tardi, c'è musica dal vivo - di solito in tono con le mostre del momento  - e si può bere un bicchiere di vino girando per il museo. Inutile dire che noi siamo degli abbonati, fosse anche solo per il bicchiere di vino...

Tuttavia, una volta entrati, anziché prenderci da bere come al solito, ci siamo diretti subito verso The Clock, tanta era la curiosità. Io sapevo giusto che, con The Clock, Christian Marclay aveva vinto il Leone d'oro alla Biennale di Venezia del 2011.
La coda era piuttosto lunga, e nell'attesa ho letto le regole per assistere all'opera:

1. Il numero di visitatori è limitato a "tot" per volta.
2. Fate attenzione, la sala è nell'oscurità totale.
3. I bambini non sono ammessi.
4. Una volta dentro, potete restare tutto il tempo che volete.

Ora, a me leggere queste indicazioni ha dato l'idea più di una giostra da luna park che di un'opera d'arte.

Alla fine è arrivato il nostro turno.
Siamo entrati, la sala era effettivamente buia e noi due eravamo eccitati come se stessimo per salire sulle montagne russe. Abbiamo trovato posto per terra, ci siamo seduti e abbiamo iniziato a guardare lo schermo. C'era una scena tratta da un film che poteva essere un poliziesco degli anni settanta, in cui un tizio guardava ansioso una radiosveglia che segnava le 8.30pm.
Ah, ok. Poi la scena cambia, lo spezzone è di un altro film, e un altro orologio nella scena segna le 8.31.
Passano i minuti, e io butto l'occhio sull'orologio al polso del Celiachindo. Sono le 8.35pm. Aspetta. Le otto e trentacinque. Esattamente come indica quell'orologio sullo schermo.
Cioè, The Clock è un orologio! No, forse, è una coincidenza, aspetta, fammi controllare tra un minuto... 8.36pm qui, 8.36 lì sullo schermo. No, è vero! È un orologio!

link

Chiunque si fosse informato un pochino più di noi sull'opera, avrebbe saputo che effettivamente questo è il bello di The Clock. Christian Marclay, insieme al suo gruppo, ha selezionato migliaia e migliaia di sequenze tratte da film e serie televisive di ogni epoca. Il risultato è che lo spettatore si trova a  vedere e ad ascoltare lo scandire esatto del tempo minuto per minuto, lungo un arco totale di 24 ore esatte.
I venerdì notturni sono uno dei pochi momenti in cui è possibile vedere The Clock per intero, perché il museo resta aperto 24 ore.

La fase successiva all'entusiasmo iniziale è stata quella in cui ho pensato a come sarebbe stato bello tornare a mezzogiorno, o alle sette del mattino e magari vedere scene di gente che fa colazione...

Alla fine siamo rimasti dentro fino alle 9.07pm. Credo sia la prima mostra a cui assisto della quale io ricordi precisamente l'ora in cui sono entrata e quella in cui sono uscita.

Ci siamo poi tornati domenica mattina, alle 11.45am e siamo rimasti lì fino alle 12.50. L'attimo dello scoccare del mezzogiorno è stato emozionante.

link
In conclusione, se vi trovate nella possibilità di vederlo, non perdetelo.
Se poi voleste avere un'idea di cosa capita di fronte a The Clock, ecco un filmato. Però attenzione: nel rispetto dell'opera e se si vuole davvero vivere l'esperienza pensata da Marclay, bisogna iniziare a guardarlo alle 12.04 precise (mezzogiorno e quattro minuti).










2 comments:

  1. Mi sembra un'opera geniale, spero di incontrarla in qualche museo. E adoro i musei che stanno aperti fino a tardi, ho passato i miei momenti migliori al museo in serate del genere. Però non ne ho mai trovato uno aperto 24 ore di fila. Siete avanti!

    ReplyDelete
    Replies
    1. Pienamente d'accordo con te sui musei aperti di sera. Quando poi l'illuminazione e' ben studiata, l'atmosfera ne puo' guadagnare enormemente. Ad esempio, il Louvre di sera e' magico. Comunque il Museo di Arte contemporanea di Montreal e' aperto 24 ore in via eccezionale per The Clock...

      Delete