Friday, May 1, 2015

La faccia di chi ha fame

"... un tema così importante, così essenziale… purché non resti solo un “tema”, purché sia sempre accompagnato dalla coscienza dei “volti”: i volti di milioni di persone che oggi hanno fame, che oggi non mangeranno in modo degno di un essere umano.
Vorrei che ogni persona – a partire da oggi –, ogni persona che passerà a visitare la Expo di Milano, attraversando quei meravigliosi padiglioni, possa percepire la presenza di quei volti. Una presenza nascosta, ma che in realtà dev’essere la vera protagonista dell’evento: i volti degli uomini e delle donne che hanno fame, e che si ammalano, e persino muoiono, per un’alimentazione troppo carente o nociva."
Papa Francesco, in occasione dell'inaugurazione dell'Expo 2015 "Nutrire il pianeta, energia per la vita" 



Facce di chi ha fame in Nunavut, su al nord, dove due kg di farina costano 13 dollari, un pacco di pasta 18 e la frutta e la verdura non oso neppure immaginare.
Il 45% della popolazione canadese del Nunavut vive in uno stato di insicurezza alimentare.

foto di Mark Andrew Boyer

foto di Mark Andrew Boyer

dall'Huffington Post

dall'Huffington Post


Altro deserto alimentare, altre facce di chi ha fame, ma cammina pur di attraversare l'autostrada della periferia di Houston, Texas, per andare a fare la spesa. Una periferia in cui gli affitti costano meno, ma di negozi che vendono frutta, verdura e cibo di qualità non si vede nemmeno l'ombra.

foto di Kitra Cahana, da The New Face of Hunger


Facce di chi ha fame in coda al banco alimentare di Charles City, Iowa,

Foto di Amy Toensig, da The New Face of Hunger

e dei figli di chi fa la coda.

Foto di Amy Toensig, da The New Face of Hunger

Altra fila, altre facce in coda ad un banco alimentare, questa volta al St. Mary’s Park Community Center nel Bronx.

Foto di Stephanie Sinclair, da The New Face of Hunger

Altre facce di chi ha fame nel Bronx, dove ali e cosce di pollo fritto della famosa catena riempiono (per modo di dire) le pance di una famiglia. 

Foto di Stephanie Sinclair, da The New Face of Hunger

Facce di chi ha fame soprattutto durante i fine settimana e le vacanze, quando le scuole sono chiuse e i genitori non sanno da dove arriverà il cibo per il pasto successivo, specialmente alla fine del mese.

foto di Kitra Cahana, da The New Face of Hunger



Fonti
-Nunavut food security di Marc Andrew Boyer
-Nutritional Sciences, Annual Report, University of Toronto
-The New Face of Hunger dal National Geographic
 e poi
Kitra Cahana, on Hunger in the Suburbs
Stephanie Sinclair, on Hunger in the City of Plenty
Amy Toensig, on Hunger in Iowa`s Breadbasket


Si ringrazia il Teodolindo per la consulenza specialistica fornita ogni singolo giorno in cui il suo lavoro diventa argomento di conversazione, il più delle volte mentre siamo seduti, noi, ad una tavola apparecchiata per la cena. 






7 comments:

  1. Grazie per questo post. Che lavoro fa il Teodolindo?

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    1. Si occupa di sanità pubblica, in particolare fa ricerca sulle ineguaglianze sociali e sull'insicurezza alimentare.

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  2. fa impressione vedere come molta della gente in coda sia obesa, quindi si tratta o di una povertà recente o di una malnutrizione da cibo spazzatura, manca l'idea basilare di alimentazione sana, anche se povera

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    1. Il Teodolindo risponde:
      "Eh, sarebbe bello mancasse solo l'idea basilare di alimentazione sana! In realtà è un problema che riguarda la produzione agricola, il prezzo degli alimenti sani, l'accessibilità, il salario minimo e il diritto all'alimentazione.
      Spesso qui in Nordamerica il cibo spazzatura costa meno del cibo sano, ad esempio:
      il menu di un fast food - hamburger patatine e bibita - costa circa 5$
      rispetto a
      3$/kg di patate e cavoli
      3$/kg di pasta primo prezzo
      4$/kg o più di verdure come peperoni e pomodori (spinaci, zucchini, insalata sono verdure da ricchi).
      Se il salario è minimo, la scelta è spesso obbligata."

      Ho dovuto fermarlo perché quando inizia a parlare di insicurezza alimentare può andare avanti una vita...

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  3. Eh, sì, in Nordamerica gli obesi sono spesso i poveri. E la frutta e la verdura non sono care solo in Canada, dove magari ce n'è meno. Anche nella ricca e agricola (ma ancora per poco, vista la siccità) California è così.

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  4. Questo post e' bellissimo, e verissimo, e terribile. Grazie per averlo scritto, e grazie al Teodolindo, al suo lavoro e alla passione che ci mette. Ce n'e' bisogno.

    Alice mangiatrice (parecchio fortunata)

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