Friday, July 8, 2016

Colazioni a 30 gradi

E con il post di oggi concorro nuovamente per le foto di cibo più brutte mai pubblicate sulla blogosfera. Riesco a superare me stessa ;)

Muffin sbocconcellato prima della colazione.
Esattamente a metà distanza tra la mano del Teodolindo e la tazza del Sig. Tenace.
Chi è il colpevole?


Questa è la stagione in cui si presenta puntuale la sfida su cosa preparare per colazione quando nella cucina di casa nostra ci sono una media di 29-31 gradi anche alle otto del mattino e quindi l'uso del forno è da limitare al minimo. Il punto è che la colazione da noi è davvero cosa seria, di solito composta da caraffe di latte e caffè, torta, tortine o biscotti fatti da me, cereali, yogurt, frutta fresca o cotta a seconda della stagione.

Quelle colazioni veloci o addirittura in piedi, a noi fanno rabbrividire, perche noi ci impieghiamo di solito mezz'ora o anche di più. Ciò in settimana, visto che il sabato e la domenica abbiamo l'abitudine addirittura della seconda colazione. 

Qualche settimana fa il Teodolindo ha pensato di ovviare al problema caldo torrido e forno acceso dicendomi: "Dai, Robi, domani mangiamo fette biscottate - comprate!- e marmellata e vedrai che va bene lo stesso". Io l'ho guardato perplessa e sentivo già l'insoddisfazione che avrei provato il mattino dopo nel sedermi a tavola, ma la voglia di accendere il forno era inesistente quindi gli ho dato retta.
Il giorno seguente non sono stata la sola delusa. Il Sig. Tenace ha guardato la sua fetta biscottata, l'ha rigirata un paio di volte e poi ha chiesto: "Cos'è?". E quel genio del Teodolindo: "Pulcino, è la torta del papà! Di solito mangiamo la torta che fa la mamma, oggi c'è quella del papà!". Per carità, il Sig. Tenace, pur scettico, si è convinto e se l'è mangiata, ma il mattino dopo, alla domanda del Teodolindo: "Vuoi ancora la torta del papà come ieri? Dai, che buona la torta del papà!!", laconico ha risposto: "Mamma.".

In questo contesto la ricetta per questi muffin veloci ha riscontrato un buon successo tra i commensali e ha limitato il forno acceso a venti minuti (20!). Magnifico. Uniscono il gusto e la croccantezza del mais alla morbidezza della panna e dell'uvetta. Provateli!


Questa è la foto migliore che sono riuscita a scattare. 
E questa la peggiore. Il mangiatore più veloce del West.


Muffin amor polenta
(La ricetta è liberamente ispirata a questa torta)

100 g di farina per polenta istantanea
50 g di farina di riso integrale
50 g di farina di tapioca
60 g di zucchero
2 uova
100 g di burro fuso
100 g di panna o ricotta o yogurt (quel che si ha in casa...)
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato di sodio
uvetta ammollata

Setacciare le farine con il lievito ed il bicarbonato. Aggiungere lo zucchero. 
In un'altra ciotola, sbattere le uova con la panna ed il burro fuso.
Unire il composto di ingredienti secchi a quello di uova e altro. Infine aggiungere l'uvetta. Dare un'ultima mescolata e poi versare negli stampi per muffin.
In forno a 180 gradi C per 20 minuti. 

Le variazioni possibili sono molteplici. Ad esempio, la prossima volta voglio metterci le gocce di cioccolato oppure l'ananas disidratato. E magari provare con latte di cocco al posto della panna?


Quel che resta dei muffin.








7 comments:

  1. le mani maritozzate del Sig Tenace me le mangerei io per colazione

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  2. Il sig. Tenace si conferma buongustaio. Certo che lì con il clima non avete mezze misure, eh?

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    1. No, qui non abbiamo mezze misure. O meglio, abbiamo anche quelle, in mezzo agli estremissimi estremi.

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  3. I sottopentola di sughero che sulla mia tavola fanno cagare, sulla tua sembrano un pezzo d'arte.
    "Quel che resta dei muffin" dev'essere un bel film. Cerco la recensione.

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    1. Ah Ah Ah!!! Bellissimo. Il titolo del film e' bellissimo, non ci avevo pensato.
      E quel sottopentola di sughero ha una storia tutta sua, visto che dal lato non fotografato reca l'impronta di un'arcata dentaria: quella dello Gnomo di Alice che, di passaggio da casa nostra, se n'e' morsicato un pezzo!

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  4. Ecco perché dà tono alla tavola! Un vero pezzo da museo!

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