Tuesday, May 15, 2018

La cosa che più mi manca dell'Italia

Non è la pizza.
Non è la mozzarella.
Non è il clima.

Sono loro.
È lei.

L'eleganza degli uomini italiani.





Ahhh.
Ditemi, o voi che leggete, se non sono magnifici. Mi sembra anche di sentire il profumo di dopobarba.


È qualcosa di naturale, per nulla pretenzioso. Sanno vestirsi e ci tengono a farlo. Indipendentemente dall'età, dall'estrazione sociale, dal luogo in cui vivono, dal lavoro che fanno. Sanno apprezzare un bel maglione, per non parlare di un completo giacca e pantalone. Sanno quando vestirsi di lana o di cotone o di lino. Anche il jeans è indossato sapientemente. Nulla è lasciato al caso. Sanno che anche per andare a comprare il giornale la domenica mattina in edicola ci si veste decentemente. E "decentemente" per l'uomo italiano equivale a quel che nel resto del mondo è uno standard altissimo.




Pensate che vostro padre o vostro cugino o vostro marito si vestano male? Pensate che quest'attitudine non si applichi a chi conoscete?
Voi. Non avete. Idea. Se non siete stati qui in Canada o negli Usa (ok, eccezion fatta per NYC), voi non sapete cosa voglia dire vedere uomini a cui non interessa l'abbigliamento e lo stile. Qui letteralmente gli uomini per lo più si vestono per coprirsi, salvo rare eccezioni che mi fanno voltare per strada, e spesso sospetto si tratti di italiani.

Anni fa, forse ero qui da appena un anno o due, una segretaria sulla cinquantina mi raccontò di essere stata in vacanza in Italia con suo marito. "Sai cosa mi ha colpito di più?", mi disse, "Gli uomini. Sono tutti così... così effeminati! Con la sciarpa al collo, e la camicia,... e poi profumano!". Pare che il marito non si capacitasse di come facessero a essere così attenti e soprattutto si chiedeva come mai lo fossero. Capito? La cura di sé vista in modo dispregiativo.





Il problema è che l'eleganza degli uomini italiani credo che in parte sia innata, ma molto sia influenzata dal contesto. Se attorno hai colleghi, amici, parenti che si vestono bene, tu pure ci stai più attento. Quando ho conosciuto il Teodolindo, mi aveva colpito proprio la cura con cui si vestiva. Ricordo ancora, e pure lui, cosa indossasse al primo appuntamento. E anche al secondo. Non troppo elegante, ma sicuramente ricercato e attento ai particolari.
E ora? Ora... è una dura battaglia. Se ne accorge che gli standard con cui si confronta sono molto più bassi e si rende conto che a volte perde colpi. Quando poi torna in Italia è come con la bicicletta - non ti dimentichi come si pedala - ed allora eccolo che arriva la crisi di identità ed escono frasi come "Non ho niente da mettere", "Sono sciatto", "Ho solo vestiti vecchi, dobbiamo andare a fare spese".

E puntualmente torniamo a Montreal con le valige piene e con un vestito, se non due, di Boggi, comprati all'aeroporto.






Tutte le immagini sono prese dal sito di The Sartorialist.






11 comments:

  1. Cara, ma uno di questi figaccioni è per caso il Teodolindo? Io dico il penultimo, il Richie Sambora di tempi migliori.

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    1. Richie Sambora! Ma chi mi hai tirato fuori?! Sono dovuta andare a cercarlo su google perche' il nome mi diceva qualcosa ma non riuscivo a ricordare chi fosse. :-D
      Comunque no, il Teodolindo non c'e', ma se proprio devo dire, il suo stile ricorda piu' quello della foto 7.

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  2. Scrivo una cosa sperando di non creare fraintendimenti. Ho un sacco di amici gay e col tempo ho sviluppato una sorta di radar nell'indovinare le preferenze sessuali. Di solito ci piglio. In Italia mai! E dopo un po' mi sono resa conto che è proprio l'abbigliamento ad ingannarmi.
    Specifico che non è che vado in giro a chieder le preferenze sessuali della gente eh! Ma è capitato che mi facessi un'idea nella mia testa e che poi parlando questa venisse confermata o smentita.

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    1. Mah, io non so se l'orientamento sessuale abbia un peso nello stile, io direi di no. Mi chiedo quanto non sia di nuovo uno stereotipo duro a morire, quello che dice che l'uomo che si cura e' gay, se anche la segretaria di cui accennavo aveva fatto l'equazione "uomini eleganti e profumati = effeminati".

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  3. Purtroppo, tra non molti rientri, penserai di aver preso il volo sbagliato, in giro si vedono uomini fatti che girano, non a 40gradi in agosto con il sole che liquefa anche il più buon gusto, ma ora con 16 gradi, con la gamba pelosa in vista e orribili pinocchietti che toglierebbero la libido anche di una signorina in terapia per ninfomania, jeans che sono gruviera, insostenibili risvoltini con caviglia pelosa al vento. Goditi l'eleganza residua, del doman non v'è certezza

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    1. Capisco le tue perplessita' riguardo al futuro dello stile italiano, ma vedi, anche il fatto che gli uomini italiani si mettano orribili pinocchietti e jeans bucati - seppur di pessimo gusto - indica che hanno un interesse per quel che indossano. Qui proprio si vestono solo per coprirsi.

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  4. A San Francisco ci sono alcuni anziani dandy che sono una meraviglia da guardare. Poi abbiamo tanti gay che in genere si vestono molto bene (e le drag queen che sono meravigliose). Poi c'è tutta l'orrida schiera dei techies con le ciabatte e i bermudazzi. Bleah.

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    1. Oh, immagino gli anziani dandy! Piacere per gli occhi.
      I techies invece ci sono anche qui nel quartiere dove va a scuola il Sig. Tenace: bermuda, ciabatte e statement t-shirts con frasi terribili. Sono cosi' anche li'?

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  5. Ti dico solo che mio marito per prepararsi ad uscire ci mette molto più di me :D

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    1. E scatta l'applauso per tuo marito!! Ma come si veste? E si profuma pure?

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  6. Verissimo questo post! Io stavo in Colorado tra gli orsi e i bufali e il mio compagno italiano aveva molto successo. Non tra le donne però, tra gli altri uomini. Perché si metteva il dopobarba, la camicia, e soprattutto (orrore!) il cappotto e la sciarpa. Che, tra parentesi, faceva anche perché c'era un gran freddo. Però no, non si riesce a concepire un uomo che metta qualcosa più della felpa e le ciabatte e che sia eterosessuale.

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