Tuesday, January 22, 2019

La tempesta del secolo

La famiglia Pautasso-Pisacane (che saremmo noi, oggi mi gira di chiamarci così) è rientrata in Italia per le feste. Dei quattro, chi ne è veramente uscita conciata per le feste è stata la SignoRina, che si è beccata la polmonite. Lei, la piccola, la mignon, la petit format. E così, mentre il Teodolindo ed il Sig. Tenace si imbarcavano per il volo di ritorno, io sono stata ad assistere la polmonitica fino alla completa remissione del quadro clinico.
"Mi raccomando", ci dice la pediatra dopo averci dato il via libera per rientrare in Canada, "deve evitare di prendere subito altri germi e poi fate attenzione a non farle respirare aria fredda!".

Già. A Montreal a gennaio. Facile.

Siamo rientrate venerdì scorso, giusto in tempo per la tempesta del secolo. Pare non ci fosse una tempesta di neve a temperature così rigide dal 1920. Di solito o ci becchiamo valanghe di neve, o temperature polari. Le due insieme ci vengono risparmiate. Non stavolta.



Le temperature da sabato a oggi sono state queste (come sempre bisogna guardare il numero più piccolo, la temperatura percepita)


Notare che il -32 si registrava oggi alle 11 del mattino, immaginate voi cosa non era alle 7.30 quando io e il Sig. Tenace uscivamo di casa. La SignoRina l'abbiamo avvolta come una mummia prima di portarla all'asilo. Lei protestava, ma la precauzione prima di tutto. Da oggi pomeriggio le temperature dovrebbero alzarsi, se così si può dire.

Durante il fine settimana siamo rimasti sigillati in casa, con l'unica eccezione del Teodolindo uscito a recuperare un po' di viveri e tornato viola in volto. Abbiamo cercato di ammazzare il tempo con grandi partite a carte, lettura di libri, ed esperimenti scientifici:

Un bicchiere di acqua calda lanciato a -35 cristallizza all'istante. La formula magica non è necessaria, ma fa scena.




Ora, si dirà, "sono pazzi questi canadesi", e in effetti lo sono, ma vi assicuro che stamattina, con il cielo blu e il sole abbagliante, Montreal era spettacolare. Gelida e spettacolare.





5 comments:

  1. Ho sciato in salita di fondo a meno 18 e ci è voluta una cioccolata bollente e mezz'ora allo chalet abbracciata alla stube per riprendermi dalla paralisi del facciale. Ho camminato a meno venti la notte di capodanno del 2002 in val veneggia e scoppiò il thermos del brulè, per fortuna quello era già finito nei bicchieri e rapidamente nei nostri stomaci prima della deflagrazione, ma meno 32 me li risparmierei volentieri. Ma dove la raccattò la polmonite la creatura?

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    1. Si', la paralisi del faciale e' un classico. Al Sig. Tenace lo scorso anno si congelarono le due guanciotte paffute, visto che composte di grasso tendono al congelamento prima dei muscoli: era rientrato a casa con due pomelli bianchi, praticamente privi di circolazione sanguigna :-o

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  2. Oh, povera piccina! Ma adesso sta bene, vero?
    Ragazzi, che roba, l'acqua che si congela al volo non l'avevo mai vista :-O

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    1. Si', Silvia, grazie, adesso sta benone. Continuiamo le procedure di infagottamento estremo, al cui confronto Maggie Simpson e' vestita con una tutina comoda, ma sta benone ;)

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  3. Contenta che la piccola si sia ripresa. Leggevo di questa tempesta e vi ho pensato molto. Ma in verità vi penso spesso e mi chiedo come faccete ogni giorno cosi', uno dopo l'altro, per mesi. Ce lo racconterete!

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