Quando 
Julian Forrest, da Montreal, si è stabilito ad Edmonton, nel profondo ovest canadese, si è trovato in una situazione inaspettata.
Lui: alto, magro, "Teodolindiforme" in altre parole, con sciarpa dandy al collo, coppola in testa, pennelli e colori nella testa e nella valigia.
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| Julian, nel suo studio qui a Montreal, durante l'anno sabbatico | 
Gli altri: uomini grandi, grossi, massicci. Niente sciarpe o orpelli, niente pennelli e quadri, piuttosto 
barbecues sempre accesi, armi non disdegnate e petrolio per lavoro in quell'Alberta che si sta arricchendo.
In quel momento Julian, uomo, si è trovato a riflettere 
sull'uomo, o meglio sul 
maschio.
Quando l'ho conosciuto, sono rimasta affascinata da questa sua indagine sulla 
mascolinità. Già sono rare le artiste donne che riflettono sulla femminilità, ma un artista uomo che si interroga sul maschio e sulla virilità credo sia ancora più eccezionale.
Questi sono i risultati della sua riflessione, che continua ancora oggi e su cui noi qui a Montreal, tra un bicchiere di vino e l'altro quando Julian passa a trovarci, aspettiamo continui aggiornamenti.
[Tutte le immagini dei quadri sono prese dal suo sito personale: 
http://julianforrest.com/home.html]
Sono andata a guardarmeli tutti. Hanno una tale intensità che non riuscivo a smettere di guardarli.
ReplyDeleteA me colpiscono molto le espressioni dei visi di questi uomini: enigmatiche. Contenta che ti siamo piaciuti.
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