Ieri sera l'atmosfera era un po' tesa a casa. Non so bene perche', forse anche perche' era la prima sera dopo il cambio dell'ora e alle sei e mezza la cucina era gia' buia. Ma al mio rientro il Fede era in cucina, con Mark Lanegan che cantava dal mac. Io avevo comprato i ditalini perche' gia' dal mattino avevo in mente di fare la pasta con le patate e cipolle, quella che c'e' a casa mia da sempre, senza che mai nessuno le abbia dato molto credito o fatto troppi complimenti. E chissa' come mai, la pasta con le patate e le cipolle ha fatto la stessa fine di quelle persone splendide e silenziose la cui presenza ed importanza non viene mai lodata, ma che in realta' tutti amano profondamente. E' donna di sostanza, insomma.
E a me piace.
Cosi' l'ho preparata. Quattro patate piccole e una cipolla intera. Tutte che arrivavano dalla terra di Melina Plante, la nostra fida contadina. Le ho messe a rosolare con un filo d'olio nella pentola di ghisa con il fondo spesso, regalo di Julie e ormai pentola ufficiale delle minestre, poi coperte con acqua bollente per oltre un dito e insaporite con il dado vegetale fatto quest'estate (sedano, cipolla, carota, alloro). Come mi aveva detto mio papa', a meta' cottura ho aggiunto tre cucchiai di salsa di pomodoro e lasciato cuocere ancora.
E poi c'e' stato il dilemma: dove la cuocio la pasta? Con le patate e cipolle o a parte? So che la tradizione la vorrebbe cotta insieme alla verdura, ma a casa mia sempre si e' fatto il contrario. Ora, andare contro mia nonna e mio papa' e' cosa ardua per me, ma la voglia di sperimentare una roba nuova e' stata piu' forte. E cosi', via. Ditalini nella pentola con patate e cipolle. Neanche cinque minuti e tutto si era attaccato. Ovvio. Io mi sono insultata da sola per aver trasgredito alle regole della nonna Titina, che se ha fatto pasta con patate e cipolle per cinquant'anni ne sapra' pur qualcosa, no? E poi senso di colpa per il povero Fede che gia' ha perso peso negli ultimi mesi e ci manca solo che io gli rovino la cena...
Alla fine, come capita, le cose non so come ma si sono aggiustate. Ho aggiunto altra acqua, ho mescolato spesso e il risultato e' stata una minestra cremosa, che con il pecorino grattuggiato sopra, ha finito per essere deliziosa come la ricordavo.
Ah, non delude mai.
Oggi arrivo in ospedale e la sorpresa. Forse il calo di peso del Fede e' dovuto a celiachia. Forse, aspettiamo conferme.
Dopo la prima ora di smarrimento, io gia' cercavo in rete ricette senza glutine. La prossima pasta con patate e cipolle sara' probabilmente diversa da quella di casa mia, ma prometto al Fede che gliela faro' altrettanto buona.
No comments:
Post a Comment