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Wednesday, November 27, 2019

I fratelli Fan e la balena

Già il titolo del post potrebbe sembrare una fiaba, e di questo sto per parlare.
Di libri con fiabe bellissime.

Ho già avuto in passato innamoramenti letterari per alcuni autori di albi illustrati. Alcuni me li porto dietro da più di vent'anni (Lisbeth Zwerger, oh Lisbeth Zwerger!), altri come il "signor Oliver" (il sig. Tenace lo chiama così, è un bambino educato) sono più recenti.
L'ultimo è recentissimo, meno di un anno. Si chiamano Terri e Eric Fan, meglio noti come i Fan Brothers.
Galeotti furono i due libri regalati dalla marraine francese del Sig. Tenace a quest'ultimo. Che mica li scegliamo male, noi i padrini e le madrine! Ci aveva visto lungo, e infatti il Sig. Tenace ha immerso il naso in The night gardener ("Il Giardiniere notturno" nella versione italiana edita da Gallucci) e non l'ha più dimenticato. Poi ha sfogliato Ocean meets sky (it."Dove il mare incontra il cielo", sempre Gallucci) e l'ha colpito così tanto che ne ha stracciato una pagina. Mai capitato prima.

Io e il mio piccolo lettore siamo stati folgorati da illustrazioni che sono magnifiche, un misto di realistico e fantastico. I personaggi e le storie avevano sempre sullo sfondo un non so che, un immaginario familiare per me e soprattutto per il Sig. Tenace. Niente di dichiarato, ma un qualcosa di imprescidibile, essenziale.
Vediamo se lo notate anche voi che passate di qui:









Penso si sia capito.
I fratelli Fan sono canadesi, di origine cinese da parte di padre e nel loro immaginario la Cina è presente in modo inevitabile, tuttavia non protagonista. Esattamente come nelle loro vite.
Questo è il motivo, credo, per cui il Sig. Tenace ne è rimasto sconvolto ed affascinato allo stesso tempo. Ed io di rimbalzo.

Quando cerchiamo libri per bambini con protagonisti asiatici, e li cerchiamo di continuo perché ce ne sono pochi, troviamo per lo più libri ambientati in Asia, con storie tipicamente, e a volte purtroppo stereotipicamente, asiatiche. La bambina che festeggia il capodanno cinese, il bambino che ha i genitori che lavorano nei campi di riso, la famiglia che va a mangiare il dim sum la domenica,...

Il Sig. Tenace li legge, gli piacciono anche, ma vede una distanza rispetto alla propria esperienza. Non lo riguardano così da vicino.
I libri dei fratelli Fan invece lo toccano. La Cina è lì, dentro di loro, ed esce nel raccontare storie ambientate dall'altra parte del mondo. Tra i personaggi ci sono bianchi e ci sono asiatici. Ci sono scoiattoli e ci sono carpe. C'è le neve e ci sono le lanterne. Ci sono nonni che guardano dal cielo perché lontani e mamme che abbracciano i bambini che hanno sognato i nonni lontani.

E fu così che quando ci siamo trasferiti nella casa nuova, che ha un'enorme scala tutta bianca, con muri bianchi, abbiamo deciso di metterci un pezzetto dei fratelli Fan ed accogliere lei:


La balena bianca veglia su di noi, è il nostro cane da guardia. La SignoRina la saluta quando scende le scale al mattino appena sveglia, il Sig. Tenace mi chiede ripetutamente se secondo me, poi alla fine, la balena colpisce la nave o no.



Speranza in un post precedente mi chiedeva indicazioni su libri per bambini un po' più diverse, ovvero con protagonisti non tipicamente bianchi come capita nel 90% dei libri per l'infanzia. Inizio da loro, perché non potrebbe essere altrimenti e perché penso che i bambini di tutto il mondo si possano perdere tra i loro disegni. 
Sta per arrivare Natale e se non sapete cosa regalare a dei bambini, o anche adulti, attorno a voi questi libri potrebbero essere una buona opzione per rendere le nostre biblioteche familiari un po' meno uniformi in quanto a rappresentazione.


Monday, October 16, 2017

Lanterne cinesi

Ogni anno in questa stagione, il giardino botanico cinese di Montreal si anima di mille lanterne.


Si varca la soglia e lo spettacolo inizia


Il Sig. Tenace prende le misure e si chiede come mai non possa essere lui a portare il drago




Il tema di quest'anno sono i draghi, ma una fenice non poteva mancare

E poi lui, sua maestà il drago che guarda i visitatori dritto negli occhi.




Tutto ciò per dire: se capitate a Montreal in autunno, non perdetevi l'evento.

Thursday, April 6, 2017

Il mio comodino. Marzo 2017.

Ok, sono in ritardo di un qualche giorno, ma questo era il mio comodino il giorno 26 marzo scorso.





Sorvolo sulla presenza di Clifford cane rosso e del preziosissimo olio Vea.

Ho iniziato a leggere il primo romanzo di Xinran, "Baguettes chinoises", che non è stato tradotto in italiano, almeno per quanto sono riuscita a cercare.
Xinran è una giornalista cinese, ora residente a Londra, nota per il libro di inchiesta "Le figlie perdute della Cina".
Pur essendo "Baguettes chinoises" un romanzo, lo stile giornalistico ne esce prorompente, complice anche il fatto che la storia è fortemente ispirata a quella di tre donne incontrate da Xinran.
Il titolo fa riferimento al fatto che in alcune zone della Cina rurale, anche ai giorni nostri, i figli maschi sono considerati le travi su cui si regge la casa, mentre le figlie femmine non sono altro che semplici "bacchette": utili nella vita di tutti i giorni, ma fragili.
Io lo sto leggendo d'un fiato.
E adesso divento autoritaria: se non avete mai letto nulla di Xinran, iniziate ora. E per favore iniziate da  "Le figlie perdute della Cina". Tra l'altro, da questo libro, è poi nato tutto quello che è diventato The Mothers' Bridge of Love, libro per bambini compreso.

Dal libro Motherbridge of love


L'altro elemento sul comodino è L'Itineraire, periodico venduto per strada e scritto da persone itineranti (o forse in italiano si dice senza fissa dimora? non lo so più...).
Lo compriamo regolarmente e ci ha cambiato il modo di vedere l'itineranza e di conseguenza di approcciarci alle persone che vivono in situazioni anomali.
Un articolo mi ha particolarmente colpito; si intitolava "Tutte quelle cose che dormono al caldo". L'aveva scritto un uomo sui 50 anni, abituato a cercarsi un riparo per la notte, cosa particolarmente complicata nell'inverno canadese, quando una notte passata fuori può voler dire morire di freddo. Quest'uomo, con una leggerezza sorprendente, raccontava di aver trovato rifugio, una sera, in un capanno degli attrezzi per la pista di pattinaggio di un parco (tra l'altro proprio nel nostro quartiere).
"Incredibile - scriveva - avevano dimenticato la porta aperta ed il capanno era pure riscaldato! Ho dormito tra le reti e le mazze da hockey ed è stata una notte da favola". 

La notte successiva ovviamente il capanno era chiuso, ma fortunatamente è riuscito ad intrufolarsi nel parcheggio sotterraneo di un palazzo. E di nuovo, con sua sorpresa, il parcheggio era riscaldato!
"Mi sono addormentato, tra le macchine, pensando: pero', tutte queste cose che dormono al caldo! Che fortuna che hanno."

Monday, March 6, 2017

Quando si dice famiglia italo-cinese...

Ricordo un tempo in cui mi auguravo che il Sig. Tenace crescesse metaforicamente con una polpetta in una mano e un dumpling nell'altra.

Un anno e mezzo dopo, capitano domeniche in cui, senza farlo apposta, si mangia pizza a pranzo

Grazie Pizzeria No. 900 per aver aperto un locale a due passi da casa! Muah!


e jiaozi (饺子) fatti in casa per cena.

Il primo tentativo mio e del Sig. Tenace senza aiuti esterni. Moolto fieri del risultato!

Se doveste chiedervi cosa ha preferito il Sig. Tenace, la risposta non prevede tentennamenti. I jiaozi sono stati spazzolati prima ancora di avere avuto il tempo di dire "buon appetito", mentre la pizza è stata mangiucchiata pigramente e lasciata a metà. Però se al posto della pizza avessi fatto un risotto, sarebbe stato un bel testa a testa con i dumplings.




Thursday, November 10, 2016

Grace


Phillip Lim

Questo qui sotto è il post di instagram che Phillip Lim, stilista americano di origine cinese, aveva scritto qualche tempo fa, prima delle elezioni di ieri, in modo leggero ma efficace





Questo è quello che ha scritto ieri, ed io l'ho trovato talmente bello che mi ha emozionato.




Grazia.
Abbiamo bisogno di grazia. Avremo bisogno di grazia.
Ne avranno bisogno soprattutto quelli che come Phillip Lim - e lui tra loro è un privilegiato! - saranno l'oggetto di micro e macroaggressioni sdoganati dal risultato di queste elezioni americane.




Phillip Lim è la mia ultima cotta strastosferica. Sono innamorata di qualunque cosa dica, faccia e dei suoi modi. Il Teodolindo lo sa e, tra l'altro, lo ama anche lui.

Tuesday, September 13, 2016

Tre cose sulla prima lezione di cinese

1) È difficile.
[Sento come delle risate in sottofondo provenire da chi legge come a dire "Ma va'?!"]

2) La cosa al momento per me osticissima sono i famigerati quattro toni che cambiano completamente il significato di una parola.



Si veda questo video a titolo di esempio



Da giovedì scorso io ripeto i quattro toni durante ogni attività che me lo permetta: mentre faccio la doccia, pedalo in bici, cucino, ... Dopo soli due giorni, il Teodolindo, sabato scorso, si è un po' spazientito. Adesso lo faccio solo mentre pedalo in bici.

3) La parte che mi piace di più è scoprire il sistema di scrittura e di costruzione delle parole e concetti.

Ad esempio, questo è "cane"   
e questo è "bocca"    
Se li metto insieme ottengo    
bocca+cane significa "abbaiare", che mi sembra più che logico.
E se metto due bocche sopra il cane ottengo    
che significa piangere, perché ogni tanto il pianto umano ricorda il guaito di un cane.

A me 'sta roba piace da impazzire.





Thursday, September 8, 2016

Il primo giorno di scuola



Stamattina e andata più o meno così, tra me e il Teodolindo.
"Oggi inizio la scuola!", dico io, ancora a letto, due minuti dopo la sveglia, alle 6.32.
"Robi, mi raccomando, non fare la prima della classe:
non rispondere sempre tu;
non alzare sempre la mano;
non chiedere compiti extra come facevi al liceo..." 
"Ma io ho una grande motivazione, che magari gli altri studenti non hanno!" 
"Ecco, appunto. Come ti stavo dicendo..."

Tra un paio d'ore sarò sui banchi di scuola per la mia prima lezione di cinese e devo pure limitare il mio entusiasmo?! Scherziamo?!


Sunday, June 5, 2016

5 giugno 1989

Come vorremmo che il Sig. Tenace conoscesse la Resistenza, allo stesso modo e forse anche di più ci teniamo che lui impari la storia del paese che gli ha dato i natali e oggi ricorre una data fondamentale per la storia recente cinese. Come trasmettergliela? Per il 25 aprile mi ero data al canto, ma stavolta non era proprio applicabile.
Abbiamo pensato ad altri mezzi.
Stamattina, il Teodolindo ed io abbiamo chiamato il Sig. Tenace e gli abbiamo detto:
"Vieni, Sig. Tenace! Vieni che guardiamo insieme un video. C'è un signore molto coraggioso che ferma le macchine!". 
Incuriosito, si è seduto sul divano in mezzo a noi e la visione è iniziata:





Il Sig. Tenace guardava con attenzione, mentre ascoltava il mio racconto, e io mi sono quasi emozionata quando, verso la fine del video, mi ha detto: "Ancora!".
Ho fatto ripartire il video daccapo, lui ha indicato il carro armato e con occhi luccicanti ha detto:
"Ruspa!".

Va be', ci abbiamo provato.