Dopo l'infatuazione per il
gres gris, sono tornata al mio vero amore,
Madame La Porcelaine. Sono stati momenti magici, quelli in sua compagnia, interrotti solo da Catherine che, giustamente, mi pungolava a migliorare.
"Hai già imparato come fare lo
chanfrein?"
"Lo ...?!"
"Lo
chanfrein. Per fare i barattoli con i coperchi".
Dicesi
chanfrein, questa cosa qui:
In pratica, il bordo su cui poggia il coperchio.
No, non sapevo farlo.
A vederlo sembra una cretinata, invece richiede un gesto unico, deciso e veloce. Niente ripensamenti, ancor meno con la porcellana.
Dopo la dimostrazione di Catherine, ci ho provato io (mani sudate e tremanti...) e incredibilmente ce l'ho fatta al primo colpo. Gioia e tripudio! Guarda, Catherine, ho fatto uno
chanfrein!
Ma una volta fatto lo
chanfrein, si deve poi fare il coperchio e mica è facile, perché non è che hai il metro incorporato nelle dita, per cui prima di fare quello della misura giusta può volerci un po'.
Miracolosamente, ci sono riuscita quasi al primo colpo. Diciamo al terzo, che va benone.
Ho fatto un pomello a forma di calla ed il risultato finale, a crudo, è stato questo:
Niente male. Davvero niente male. Molto soddisfatta dei miei progressi.
Ho incrociato le dita per la prima cottura e tutto è andato liscio.
Via, si pensa al decoro: una semplice linea curva, due foglie.
Mancava solo lo smalto, trasparente con una leggera sfumatura verde rame. Certo, il difficile è la percentuale di rame da metterci: sarà troppo? Troppo poco?
Come sempre: o la va o la spacca.
Sabato era il giorno della verità.
Sono entrata nell'atelier, ho cercato i miei due barattoli sugli scaffali e li ho visti.
Miracolo! Erano perfetti! Esattamente come li avevo immaginati! Cosa più unica che rara... Non mi era mai capitato prima.
Belli, tesori miei.
Li ho presi tra le mani, li ho ammirati goduta e poi mi sono apprestata a togliere il coperchio.
Il coperchio. Non si toglieva.
Era completamente sigillato al vaso.
Damn it! Damn it! Damn it!
Come caspita è potuto succedere?!
In realtà lo so benissimo: probabilmente nella cottura un po' di smalto è colato sul famoso
chanfrein e ha incollato irrimediabilmente vaso e coperchio. Ma perché non riesco mai a fare le cose bene dall'inizio alla fine?! Eh, perché?
Dalla contentezza sono passata alla frustrazione più totale.
Adesso i miei due cari vasi sono pazienti del reparto
Urgences Poterie dell'atelier, in attesa di un intervento, in cui ripongo ogni speranza, seppur debole.
Per consolarmi, il buon Teodolindo mi ha detto che secondo lui, inconsciamente, mi sono ispirata a Magritte e alla sua rappresentazione di una realtà non reale:
barattoli che non sono barattoli. Mica male come interpretazione...
Ecco quindi il risultato finale:
[Il "buon" Teodolindo ha poi aggiunto: "La prossima volta, però, falli che si aprano!"]