Corso di ceramica, stamattina.
Catherine esordisce con "Oggi si cambia! Oggi usiamo il gRes gRis!" e parte con la spiegazione del perché è bello usare terre diverse ed imparare a conoscerle.
Io ascolto con mezzo orecchio poi, quando finisce la tiritera per i principianti, con occhi da cerbiatto le chiedo: "Uhm, Catherine, io posso prendere la porcellana?".
"Non oggi, usa il gRes gRis come tutti gli altri".
Io?! Come tutti gli altri?!
Ma non posso! Ricordi? Io sono una femme à porcelaine! Il gRes gRis mi rovina le mie manine delicate da porcellanista! Noo, il gRes gRis noo!
Catherine, dura e pura come sempre: "Questo non l'hai mai usato. Provalo".
Sconfortata mi rassegno a scarognarmi la pelle delle mie preziose estremità, pensando di dover aver a che fare con una creta grezza, rugosa e grigia.
Come sempre aveva ragione Catherine.
[Porcellana, ma cocotte, mon chouchou, tu hai sempre il posto d'onore nel mio cuor, ma questo gRes gRis , ti dirò, non è affatto malaccio...]
un inno d'amore così, dopo tradimento dichiarato, è spudoratissimo!
ReplyDeleteLo so, Amanda, tocchi un tasto dolente. Temo ripercussioni a breve da parte della porcellana. La prossima volta che la userò, non mi sarà più cosi' fedele.
DeleteBe', però il gres è un ibrido, no? Non è proprio un tradimento totale ;-)
ReplyDeleteNon lo sapevo che il gres fosse un ibrido... Ma intendi il gres porcellanato? Oddio in che meandri ci stiamo perdendo...
DeleteSì, quando mio padre aveva la fabbrica di ceramica faceva piatti in gres che avevano caratteristiche un po' a metà fra la terraglia e la porcellana.
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