Tuesday, June 9, 2015

Il pranzo della domenica

Il brunch del fine settimana è un'istituzione a Montreal e il Teodolindo ed io non abbiamo avuto difficoltà ad inserirlo rapidamente tra le nostre tradizioni familiari. Così, da quattro anni, almeno un pasto del weekend è composto da morbide omelette, o uova benedectines, accompagnate da tazze di caffè nero con Leonard Cohen o Arcade Fire in sottofondo. Montreal, o i piccoli piaceri della vita.

Certo è che quando il Barcola Bistro, ristorante italiano dello chef Fabrizio Caprioli, ha lanciato il pranzo della domenica come alternativa al classico brunch, ecco, abbiamo avuto un tuffo al cuore.



Lungi da noi essere nostalgici, anzi, abbiamo sempre evitato certi connazionali emigranti che si sentono in esilio, passano il tempo a rimpiangere le mozzarelle e i pomodori italici e van di ristorante in ristorante per poi concludere amareggiati che tanto, insomma, niente è come l'Italia. 

Però conoscevamo Fabrizio, la sua filosofia, e il suo modo di essere italiano a Montreal. 
Insomma, una domenica abbiamo provato e ne siamo rimasti entusiasti. Non solo per il cibo che è divino, e quello già si sapeva, ma soprattutto per l'atmosfera che è protagonista tanto quanto i piatti. In poco tempo, infatti, il pranzo della domenica si sta trasformando in un ritrovo non programmato di emigranti che di stare qui son ben contenti, che esplorano Montreal con voglia di arricchirsi pur senza dimenticare da dove sono partiti. Italiani che amano il Paese che li ospita, ma che ricordano bene il pranzo della domenica attorno a cui la domenica ruota, da cui la settimana parte, fatto di piatti preparati per ore, gustato in famiglia, e seguito solo da una pennica sul divano. Perché in fondo, che altro c'è da fare la domenica pomeriggio?

Bon, ça va sans dire che il Teodolindo ed io facciamo parte del gruppo. 

Questa è la fotocronaca dell'ultimo pranzo della domenica, due giorni fa. 

Otto adulti, tre bambini. Piatti che si alternano sulla tavolata, forchette che si incrociano, bicchieri che si riempiono di un verdicchio squisito.


Mano sul cuore e mano sulla bocca, il mio amico Ale ed io manifestiamo fisicamente lo stupore per gli gnocchi gratinati.


Paccheri al ragù con commovente quantità di parmigiano

Due cuori e uno spaghetto. Ai frutti di mare.


Frittata con asparagi, patate e fiori di zucca: l'antipasto del Teodolindo.

Lasciare il sugo nel piatto sarebbe stato un peccato, giusto?
Resto una signora comunque, vero?
"Desiderate un dessert?", ci chiede con accento delizioso Danielle, la moglie di Fabrizio.
Le pance sono piene, ma vorrai mica dire di no?!
"Che dici? Ci dividiamo qualcosa?" o come ormai dice qualcuno, italianizzando dal francese "Partaggiamo?"

I dolci sono quattro e li si assaggia tutti, e di nuovo i piatti attraversano la tavola: 
"Ti prego, assaggialo perché non sai che ti perdi!" 
"No, guarda, davvero, sto a posto! Non ce la faccio più... Ma davvero è cosi buona? Va be', allora solo un cucchiaino. Ne prendo poco, eh, però!"

Torta al cioccolato bianco e cocco, con salsa di lamponi

Crostata di fragole e rabarbaro, con panna.


I non italiani che passano da Barcola per un piatto veloce osservano noi che riusciamo a stare seduti a mangiare per due o tre ore, parlando anche solo di cibo e vino. Poi si siedono e ho come l'impressione che vogliano provare ad imitarci. 





Grazie a Roberto Zorfini per le foto, a Fabrizio e Danielle per l'accoglienza, a tutti gli amici del pranzo della domenica per la compagnia.


3 comments:

  1. Sì ma il dessert per Teodolindo??????

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    1. Il Teodolindo avrebbe avuto a disposizione una panna cotta con i lamponi, ma dopo la frittatona e un piatto di pasta senza glutine con i frutti di mare è passato direttamente al caffè.

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