Venerdì mattina, esco di casa di corsa dopo aver fatto una colazione al volo. E io detesto fare la colazione al volo, mi mette di cattivo umore e divento l'incarnazione di quella stupenda definizione inglese di hangry, che in italiano si può tradurre con "affabbiata"?
Ad ogni modo, esco di corsa, con i capelli ancora umidi e fuori ci sono 4 gradi, mollo il Sig. Tenace a scuola, in ritardo, poi vado al lavoro sempre correndo perché ho un incontro con uno studente di primo mattino.
"Ieri sera avevo voglia di cucinare una torta, e a quel punto mi sono detto: perché una sola? Ne faccio due e ne porto una a Roberta!".
E così mi ritrovo con un intero plumcake al limone e olio di oliva, profumato, fragrante, soffice come una nuvola, che si scioglie in bocca. Tutto per me.
Credo che lui si sia accorto di quanto fossi felice dal sorriso che mi arrivava alle orecchie e dal mio tono di voce nel dire grazie che ha sfiorato gli ultrasuoni.
Ma capita solo a me?
PS il plumcake è questo, per chi volesse provarlo. Una delizia.
Angeli custodi? Empatia? Mutuo soccorso? Comunque funziona 😊
ReplyDeleteAh sì, anch'io mi soffermo sull'efficacia dell'azione sfamante.
DeleteQuesta è corruzione di pubblico ufficiale ;-)
ReplyDeleteE non ti ho detto di quella volta in cui portò un vassoio intero di ali di pollo fritto per tutto il laboratorio di ricerca! Io gli darei un dottorato ad honorem (non in neuroscienze, però, piuttosto in arte culinaria...)
DeleteOgni tuo nuovo post, di qualunque argomento tratti, è un regalo.
ReplyDeleteMa grazie!!
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