Fosse per me farei anche due colazioni al giorno, ed effettivamente è quello che faccio con la mia adorata belle soeur quelle rare volte in cui siamo nello stesso continente. In pratica, ci piace così tanto ciacolare e abbiamo sempre così tanti arretrati da raccontarci che quando facciamo colazione insieme non abbiamo mai finito di parlare alla fine del primo caffè, latte e relative fette di torta, per cui puntualmente una delle due propone di fare un secondo giro.
La seconda colazione è una tale passione condivisa che ci rende persino indifferenti al puntuale manifestato disappunto dei nostri due rispettivi coniugi - il Fedi e mio fratello - che invece liquiderebbero la questione colazione in cinque minuti di ingurgitamento calorie.
Una delle ultime volte in cui ci siamo concesse una seconda colazione è stato a New York, quasi un anno fa. Ci saremmo incontrati proprio a New York*, direttamente nell'appartamento che avevamo affittato: noi in arrivo dal Canada, loro dall'Italia.
Per quell'occasione io ero partita da Montreal la sera prima con in valigia questo cake al burro di mandorle e cioccolato ancora tiepido, che ci avrebbe poi regalato grandi soddisfazioni la mattina seguente.
La ricetta proviene da quella di un cake al burro di noccioline che aveva pubblicato tempo addietro Vaniglia del blog vanigliacooking. Io poi ho apportato le mie solite modifiche che prevedono essenzialmente l'uso di farine senza glutine, il burro di mandorle al posto di quello di arachidi, il latte di mandorle per dare un gusto ancora più "mandorloso", e l'aggiunta di cioccolato fondente per renderlo ancora più goloso.
Ecco gli ingredienti:
100 g di farina di tapioca
70 g di farina di riso bruno
30 g di farina di grano saraceno
100 g di zucchero (io uso quello grezzo, scuro)
1 cucchiaino di lievito
1 cucchiaino di bicarbonato
200 g circa di burro di mandorle
60-80 g di latte di mandorle (in mancanza di quello, anche latte vaccino)
2 uova felici
50 g di cioccolato fondente tagliato a pezzetti
Si setacciano le farine insieme con il lievito e il bicarbonato, quindi si aggiunge lo zucchero.
In un'altra ciotola si mescola il burro di mandorle con il latte, fino a renderlo un composto cremoso ma non troppo denso. Si uniscono quindi le uova.
La fase più complicata è quella dell'unione del composto liquido di burro, latte e uova a quello secco di farine e zucchero. Il composto sembra molto denso e difficile da lavorare, ma se così fosse, si può aggiungere ancora qualche cucchiaio di latte. In ogni caso il composto deve risultare più denso di quello di una torta classica. Si uniscono i pezzetti di cioccolato fondente, lasciandone un po' da parte da mettere in superficie.
Si versa quindi il composto in uno stampo da plum cake imburrato ed infarinato (mi raccomando, usare farina senza glutine per infarinare!) e quindi si inforna a 180° C per 45-50 minuti circa.
In queste foto il cake gode del privilegio di poter poggiare su questo magnifico piatto di Helene Chouinard che no, non è dipinto, ma è creato a partire da terre colorate mischiate a porcellana bianca. Una favola.
Il magnifico piatto di Helene Chouinard. Punto a comprargli presto fratellini e sorelline... |
* Viaggio a NY durante il quale avvenne anche il primo incontro in carne e ossa con Alice!
Io non so fare i dolci (a parte il salame di cioccolato, che è di una facilità ridicola), e faccio una colazione minima (a parte quando sono in vacanza), ma quel piatto mi piace proprio tanto!
ReplyDeleteBello, vero? Infatti a volte io non so se mi piaccia così tanto fare colazione per il momento in sé o per i vari piatti, tazze e scodelle che posso usare...
DeleteDiamine, però questa bellezza me l'ero persa! Proverei a farla ma già so che mi esploderebbe la cucina... Mi limiterò ad aspettare sulle sponde della , e prima o poi una di noi due arriverà nuovamente dall'altra :) Sh! E comunque io vivrei di colazioni sempre. Ma proprio 4 o 5 al giorno ecco. Alice colazionatr
ReplyDeleteAlice, di' al Grinta di fartelo! Guarda, e' una bomba per iniziare la giornata! Altrimenti la prossima volta che vengo a Nuova York organizziamo una seconda colazione e ti porto il cake da qui, che dici?
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