"Fra poco mia madre farà un salto dal lavoro. Intanto, se vuoi, guardati pure in giro. Ti faccio strada io? Tu da quale stanza giudichi?" disse Yuichi, che aveva cominciato a preparare il tè.
"Cosa?" feci io, che mi ero seduta su quel soffice divano.
"La casa e i gusti dei suoi abitanti. Si dice spesso che per capirli basta guardare il bagno, no?"
Era uno che parlava sempre in tono calmo e con quel sorriso un po’ distante.
"Dalla cucina," dissi io.
da Kitchen, Banana Yoshimoto. Trad. Giorgio Amitrano
Anch'io giudico dalla cucina.
L'ho sempre fatto anche quando non ne ero consapevole. La simpatia e la disposizione d'animo verso le diverse case e i loro rispettivi abitanti sono sempre state mediate dalla cucina.
L'ho sempre fatto anche quando non ne ero consapevole. La simpatia e la disposizione d'animo verso le diverse case e i loro rispettivi abitanti sono sempre state mediate dalla cucina.
Anch'io, come Mikage di Kitchen, posso amare tanto le cucine pulite quanto quelle sporche, purché vissute. Diffido invece da quelle inabitate, non usate, che profumano più di detersivo che di cibo. E anche da quelle in cui stoviglie e cibarie sono troppo ordinate. Non mi convincono, ad esempio, le cucine in cui i bicchieri sono tutti uguali, e le spezie sono riposte tutte in barattolini della stessa forma e misura, peggio ancora se in scala cromatica...
Al contrario, ricordo con nostalgia una cucina parigina in cui non c'era un piatto uguale all'altro, in cui le posate erano d'argento, e vecchie, e i bicchieri, alcuni sbeccati, erano di quelli a calice di vetro smerigliato, sicuramente vecchi almeno quanto le posate.
Uh, no no no. - link |
Amo le cucine in cui la dispensa è più grande del frigorifero, in cui non c'è la lavastoviglie né tantomeno il microonde.
Poi con il tempo ho cominciato a giudicare anche dalla libreria.
Entro per la prima volta in una casa e butto l'occhio sui libri. Non solo i titoli ma anche come sono disposti.
Chi abita qui è già mio amico, da subito - link |
Poi con il tempo ho cominciato a giudicare anche dalla libreria.
Entro per la prima volta in una casa e butto l'occhio sui libri. Non solo i titoli ma anche come sono disposti.
Mi piacciono le case con librerie incasinate, e con libri su ogni tavolo o piano d'appoggio. Ma mi dispongono bene anche quelle con librerie alte fino al soffitto, con i libri accuratamente riposti.
Diffido dalle case senza libri, e da quelle in cui i libri sono oggetto d'arredamento, in cui ti viene da chiedere al proprietario: "Posso?" prima di prenderli in mano.
Alla fine mi sono accorta che gli stessi criteri che adotto nel farmi
un'idea sulle persone partendo dalla cucina sono quelli che uso anche nel giudizio sulla
libreria.
È che entrambe le cose hanno a che fare con il nutrimento, in senso lato. E io amo le persone a cui piace nutrirsi.
PS Poi ovviamente capita che tra gli amici più cari ci siano persone con cucine che mi hanno inizialmente indisposta e con libri sistemati in modo maniacale. Per fortuna si va oltre la prima impressione...
Questa signora potrebbe starmi simpatica... - link |
Uhm, da chi abita qui diffiderei un attimo... - link |
È che entrambe le cose hanno a che fare con il nutrimento, in senso lato. E io amo le persone a cui piace nutrirsi.
PS Poi ovviamente capita che tra gli amici più cari ci siano persone con cucine che mi hanno inizialmente indisposta e con libri sistemati in modo maniacale. Per fortuna si va oltre la prima impressione...
Bene, allora la mia casa ti piacerebbe (non ho capito chi giudica dal bagno...)!
ReplyDeleteLa tua casa mi piacerebbe per i libri o per la cucina? O per entrambi?
DeleteNon so chi giudichi dal bagno... Tu da che stanza giudichi?