Fortunatamente, è esattamente quel che faccio da maggio a novembre, per andare al lavoro in bici. Mattino e sera, giorno dopo giorno, pedalo e mi godo il passare delle stagioni - tre - attraverso il parco.
Non so quale delle tre stagioni preferisco.
Questa, il passaggio dall'estate all'autunno, mi piace molto. Anche se non è priva di quella malinconia che accompagna chi sa che l'inverno sta arrivando.
Però non riesco a non amare quei lampi di rosso che si fanno strada in mezzo al verde.
Non riesco a non gustarmi queste ultime settimane di convivenza tra gabbiani e scoiattoli, prima che gli uni vadano in letargo, e gli altri a svernare.
Poi si scoprono cose interessanti ad osservare gli alberi.
Ad esempio, come diventano rosse le foglie degli aceri?
Dalla periferia al centro.
L'acero che tocchiamo dal nostro balcone |
l'acero dei vicini, indubbiamente più rosso |
A forza di tenere il naso all'insù per guardare alberi, do ragione al Teodolindo che dice che in questa stagione alcuni aceri sembrano fuochi d'artificio. E noi facciamo di tutto, collo ben disteso, per ammirarli finché durano.
Questo vince il primo premio nella gara dei tragitti più belli per andare al lavoro.
ReplyDeletePerché c'e' un premio?! ;) Bella come idea, comunque, quella di un concorso per i tragitti più belli per andare al lavoro...
DeleteÈ stupendo... tiene testa al mio costeggiare l'oceano!!
ReplyDeleteNon esageriamo :) Il tuo costeggiare l'oceano credo sia inarrivabile! Anche perché il mio percorso e' "agibile" solo sette mesi all'anno e se si fa media con gli altri cinque, in cui e' una distesa bianca di neve e ghiaccio, allora diventa molto meno appetibile...
Deletesi fa poca fatica a farsi venire la dipendenza da quel parco lì! :)
ReplyDeletea proposito lo sai vero che anche io ho avuto una Teodolinda importante nella vita?
Una Teodolinda?! No, non lo sapevo, chi era? Ne parli sul tuo blog? (comunque il mio Teodolindo in realtà si chiama Federico...)
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