Sunday, November 9, 2014

I biscotti della psicologa

È esperienza comune che ci siano ospiti ai quali non si sa bene cosa sia meglio offrire.

Ad esempio, se capita di dover ricevere la visita domiciliare da parte della psicologa dei servizi sociali mirata a valutare la tua idoneità all'essere genitore adottivo, cosa cucinare?

Ho sfogliato l'Artusi e la mia amata Ada Boni, ma né il buon Pellegrino né l'Ada nel suo Talismano della felicità parlano di tale evenienza. Cosa offrire a commendatori, dame, e suoceri è ben descritto in entrambi, ma le psicologhe dei servizi sociali non sono contemplate.

Neppure la mia maestra Alessandra Spisni, nel suo seppur più recente "È facile cucinare benissimo, se sai come farlo", accenna all'argomento. Che bizzarria.

Ecco che io, con il presente umile post, vengo a colmare questo vuoto dell'editoria gastronomica.

Quindi ricominciando:

se si dovesse ricevere la visita domiciliare dei servizi sociali in un sabato pomeriggio di novembre, io raccomando di accompagnare un leggero tè con questi semplici, ma gustosi biscotti alla vaniglia, che non mancheranno di addolcire il palato - e magari anche l'animo - degli esaminatori.



Per 30 biscotti circa
100 g di farina di tapioca
75 g di farina di riso bruno
mezzo cucchiaino di psyllum husk o di semi di lino tritati
(tutti sostituibili con 175 g di farina bianca, per i non celiaci)
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
50 g di zucchero di canna
100 g di burro buono
i semini di mezza stecca di vaniglia
un uovo, felice
Si setacciano le farine con lo psyllum, il lievito, lo zucchero e la vaniglia.
Si aggiunge l'uovo, il burro tagliato a pezzetti e si impasta velocemente con la punta delle dita, per non scaldare il burro.
Si forma quindi una palla e la si mette a riposare in frigorifero per una mezz'ora, coperta da pellicola trasparente.
Si toglie la palla dal frigo e la si stende con un mattarello, ad uno spessore di mezzo centimetro circa.
Intanto si preriscalda il forno a 160 gradi C.
Con un piccolo bicchiere si ricavano i biscotti. I ritagli di pasta si rimpastano e si ripete l'operazione.
I biscotti formati vanno messi su teglie rivestite da carta forno ed infornati per 10-15 minuti, non di più. Devono rimanere piuttosto pallidi.
Li si mette a raffreddare su una gratella per dolci, e una volta freddi li si cosparge di zucchero a velo.


Io li ho offerti con un tè al gelsomino, serviti su un piattino fatto da me.
La psicologa li ha graditi e io e il Celiachindo più di lei. Ora forse bisogna valutare l'impatto del nostro rispondere alle domande con dita e baffi sporchi di zucchero a velo, ma tutto sommato direi che male non è andata.


8 comments:

  1. non penserà che la volete comprare?
    sono diaboliche quelle :D
    ma non dovevate tornare in Europa?
    vi auguro che sia andata benissimo qualsiasi bambino sarebbe felice di avere per padre un Teodolindo e per madre una regina di maioliche che impasta ceramiche e biscotti con la stessa grazia senza dimenticarsi di guardare i colri dell'autunno mentre pedala nel parco insieme a lui

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    1. La questione del volerla comprare me la sono posta anch'io e poi ho pensato: innanzitutto ospitalità e educazione. A chiunque venga a casa nostra in un pomeriggio di sabato, io offro te e biscotti, perché avrei dovuto fare altrimenti? E comunque qui in Canada la valutazione e gli esaminatori sono ben diversi dall'Italia. Ci vorrebbe un post a parte per spiegare le differenze sulla visione dell'adozione.
      Grazie di cuore per le parole su me e il Teodolindo. Troppo buona.

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  2. Io mi sarei lasciata convincere immediatamente! In bocca al lupo allora! E' una procedura lunga?

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    1. Crepi il lupo! Procedura lunga... boh? Prima di tutto bisogna che la Cina ci dica che andiamo bene, poi vedremo i tempi.

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  3. Bravissimi! Noi avevamo comprato biscottini raffinati e pure un tortino di cioccolato e pere... Il 90% del tutto ce lo siamo sbranato noi sotto i suoi occhi, che un po' c'era l'ansia, e un po' il fatto che erano buonissimi! Secondo i miei calcoli, le assistenti sociali che fanno le visite a domicilio ovrebbero esser tutte grassissime... E felici, come il tuo uovo.

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    1. Vi immagino, te e il Grinta, a sbafarvi biscottini raffinati e tortine, mentre quella vi fa domande sul vostro passato... Che esperienze uniche!

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  4. Ma come? E io che pensavo di essere l'unica adottata nella vostra casetta? Che delusione enorme.. vado a cucinare i Muffin della consolazione..
    (Un in bocca al lupo non serve.. non credo che si possa vere dei dubbi se affidarvi o meno alcunchì o alcunchè.. dal libro preferito ad un bimbo..)

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    1. Amica, ma già adesso sei in buona compagnia tra gli adottati di casa: il buon Sandro Miciotti l'hai dimenticato? E da qualche settimana si è aggiunto Maurizio Mosca, ronzante moscone che all'arrivo dei freddi ha deciso di vivere definitivamente con noi e non c'è verso di farlo uscire.

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