Il Teodolindo è stato contagiato dal mio interesse strada facendo e con il tempo è diventato una persona fidata per le monache, che lo incaricavano di alcuni compiti e lo chiamavano sul cellulare anche la sera (il fascino del Teodolindo...).
Certo è che da quando il Sig. Tenace è con noi, per forza di cose, le nostre visite al Carmelo si sono ridotte drasticamente. Solo le visite, però. Con il cuore, noi e le suore carmelitane siamo rimasti in quella che si suol dire una "comunione di preghiera": io pensavo a loro, e loro pregavano per noi, per noi tre. Queste suore, per scelta personale recluse dal mondo, ci sono state più vicine in questi mesi di tante persone libere di muoversi e di chiamarci. Inviavano al Sig. Tenace biglietti, regalini, pensieri. Loro che il Sig. Tenace mai lo avevano visto, se non attraverso due foto, e mai lo avrebbero visto. Biglietti indirizzati a lui, non a noi, disegnati e non scritti, perche il Sig. Tenace capisse il messaggio.
Ieri, dopo mesi, abbiamo finalmente messo piede al Carmelo per la messa delle 10 celebrata nella cappella, questa:
La cappella è piccola e l'atmosfera molto raccolta. Sulla destra dell'altare, separata da un'inferriata nera che si intravede nella foto, c'è l'ala in cui le suore assistono alla celebrazione. L'inferriata resta aperta durante la messa, ma nessuno ne varca la soglia né in un senso né nell'altro.
L'ala delle monache |
Alla fine della messa, tenendo per mano il Sig. Tenace, mi sono avvicinata all'altare per salutare Sr. Mireille, la suora carmelitana a cui siamo più legati, l'unica con il ruolo di intrattenere contatti con l'esterno. Sr. Mireille era raggiante. Ci è venuta incontro, mi ha salutato calorosamente, ma poi si è subito rivolta al Sig. Tenace e l'ha invitato a darle la mano. Il Sig. Tenace ha cercato la mia approvazione con lo sguardo, poi ha preso quella mano. E, con mia enorme sorpresa, Sr. Mireille ha portato il Sig. Tenace davanti all'inferriata, sulla soglia, per fargli incontrare tutte le altre monache.
Io ero lì, seduta sui gradini dell'altare e guardavo il Sig. Tenace entrare in questo mondo escluso dal mondo. Le monache gli sorridevano e lo salutavano, felici di dare un volto e un corpo a colui per cui avevano pregato tanto. Lui salutava e rideva di gusto, correva avanti e indietro, ignaro di quanto quel che stava vivendo fosse eccezionale.
Poi si è voltato verso di me, mi è corso incontro, e quando è arrivato tra le mie braccia mi ha detto: "Ancora!". L'ho riferito a Sr. Mireille, che nel frattempo, con passo più lento era anche lei tornata da me: "Vorrebbe andare ancora là". E così la strana coppia si è di nuovo diretta verso l'inferriata aperta, i saluti e i sorrisi si sono ripetuti e moltiplicati finché il Sig. Tenace ha pensato che potesse essere sufficiente per la giornata quella dose di monache di clausura.
Sr. Mireille |
Mi mancava il Carmelo.
[tutte le foto sono prese dal sito del Carmelo]
Che splendida storia. Che bello per il Sig. Tenace avere tutte queste dolci madrine!
ReplyDeleteSi', e' proprio bello. Credo che lui, più che madrine, le consideri compagne di gioco con un velo fatto apposta da tirare!
Delete:-)
ReplyDeleteche meravigliosa amicizia :)
ReplyDeleteSi', mi auguro continui nel tempo :)
DeleteSembra una favola. Sarà un ricordo bellissimo per il sig. Tenace, per voi... E per le carmelitane!
ReplyDeleteAlice meravigliatrice
Si', io spero che a questo ricordo se ne sommino tanti altri, e che per lui il Carmelo diventi un posto familiare.
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